Uno scorcio quotidiano, quello della “vestizione della regina”, in cui gli interpreti: Tommaso Tuccillo, nelle vesti di Ferdinando IV di Borbone, Anna Scognamiglio, in quelle di Maria Carolina, Giuseppe Villano e Gabriella Piccino, rispettivamente cuoco e dama di corte, sono riusciti abilmente ad interpretare i caratteri dei personaggi messi in scena.
L’entrata in scena di re Ferdinando IV dalla platea ha pienamente rispecchiato quello che era il carattere “rustico” del monarca, un uomo di buon senso, che amava il suo popolo e parlava la Lingua Napoletana. Il “re lazzarone” che amava stare tra la sua gente, messaggio pienamente trasmesso dalla presenza costante sulla scena del cuoco e la dama di corte.
Di “contraccolpo” sulla scena troviamo la regina Maria Carolina, una donna altera, che mal sopporta il carattere “leggero” del consorte, la quale dà sfogo ad un flusso di accuse e rivendicazioni coniugali e suggerimenti al re sul benessere degli operai della “colonia” di San Leucio.
La connotazione storico-antropologica della rappresentazione ha fatto riferimento anche al Borgo di San Leucio (Caserta) e alla sua manifattura serica a cui lo stesso re diede il via nel 1779, che diventò polo all’avanguardia dell’industria tessile dove, alla fine dell’800, è stato introdotto per la prima volta il “Telaio Jacquard.”
La regia teatrale dell’atto unico è stata di Salvatore De Chiara e gli abiti di scena sono stati concessi dall’Associazione Rievocatori Storici “Fantasie d’Epoca” di Francesca Flaminio e Angela Esposito.
“I colori della Regina” è stato, usando le parole del regista: “un esperimento dove la rievocazione storica è legata all’intrattenimento”, aggiungerei: perfettamente riuscito.