“Mamme al cinema” è il titolo dell’incontro d’autore, tenutosi al Liceo Artistico “de Chirico” di Torre Annunziata, per celebrare il ruolo della madre, cinematograficamente parlando e non. La madre, l’essenza della vita di ognuno di noi, la nostra Pangea. In ogni suo respiro, in ogni alito, la nostra esistenza.
Una figura dalle mille sfaccettature, a livello cinematografico, che ha reso famose negli anni, una miriade di attrici che l’hanno interpretata.
Anna e Marianeve Vitiello, ci hanno consegnato emozioni da brivido interpretando magistralmente due scene tratte da celeberrimi testi, “Tutto su mia madre” di Pedro Almodovar e “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo.
Nunzia Schiano, poliedrica eccellenza del cinema e teatro italiano, ospite dell’evento e Presidente di giuria del “Corto Dino – Film Festival” ha incontrato in una chiacchierata vis a vis il pubblico presente in sala, snocciolando il tema della maternità nei vari registri direttivi ed attoriali.
“Nell’interpretazione del ruolo materno, il proprio backgroud da madre può apportare un qualcosa in più, l’importante è che non prevarichi sull’interpretazione. Io stessa -continua l’attrice - sono totalmente differente dai ruoli materni che ho interpretato, ho un altro modo di essere, forse perché sono più giovane, perché non mi appartengono come cultura, tutto un altro mondo che però tu prendi dall’esterno, guardandoti intorno. Ed io mi ispiro molto nell’osservare gli animali, la pittura. Il lavoro attoriale non è solo memorizzare ma è molto più complesso.”
Alla domanda se nel ruolo di madre c’è un’attrice a cui si è ispirata o si sente vicina, la Schiano ha risposto: “Ho dei modelli attoriali miei ai quali mi sono ispirata ma che non hanno a che vedere con la maternità, e sono Isa Danieli e Barbara Valmorin, per come hanno inteso il ruolo dell’attore. Tendenzialmente non ho mai guardato a come gli altri abbiano interpretato quel ruolo perché la mia interpretazione deve essere la mia e non di qualcun altro, altrimenti diventerebbe un mero copia e incolla. E’ giusto che ogni attore abbia la propria unicità e veridicità.”
Con l’attrice si è toccato anche il tema della madre nell’ambito sociale e sociologico e nel suo disquisire ha sottolineato un passaggio molto importante: “Il 25 novembre è stata la giornata contro la violenza sulle donne, gli uomini sono quelli che fanno violenza ma gli uomini sono figli di donne, quindi le madri sono le prime a dover insegnare ai figli maschi il rispetto per sé che passa anche per il rispetto per una compagna, per una donna. Abbiamo una grande responsabilità come mamme”.
Prima del congedo finale è stato rivolto un grande applauso a Mario Donatone, seduto in platea, attore dal calibro internazionale che ha lavorato con i più grandi registi da Visconti a Monicelli, passando per Tornatore e Francis Ford Coppola.