A cura di Anna Casale

Il sito archeologico di Oplontis è un complesso architettonico di epoca romana, situato nella città di Torre Annunziata, distrutto in seguito all’eruzione del Vesuvio del 79 d. C., la cui costruzione risale al I secolo a.C., rinvenuto intorno al XVIII secolo e riportato alla luce tra il 1964 ed il 1984. 

L’antica Oplontis fu un centro residenziale. L’intera area comprende una Villa d’otium, luogo di riposo e diletto, ed una Villa rustica che fu di Lucius Crassius Tertius.

 

La prima, circondata da ampi giardini, era appartenuta alla celebre mulier dell’antica Roma, Poppea, seconda moglie dell’imperatore Nerone, conosciuta per la sua avvenenza e per i suoi famosi bagni nel latte d’asina. Nella sua residenza è stato rinvenuto un piccolo complesso termale ed una ricca serie di affreschi che raffigurano fiaccole, animali, frutta e maschere. Finte porte e colonne, correlate all'architettura reale, creano giochi prospettici; una fusione fra reale ed immaginario. Da ricordare è la meravigliosa natura morta presente nel triclinium (la sala dei banchetti): un cesto di vimini ricco di fichi, coperto da un leggero drappo, la leggerezza visiva di quest’ultimo è sinonimo di una ricercata tecnica pittorica.

Nella Villa di Lucius Crassius Tertius, ricco mercante locale, è stato rinvenuto un vero e proprio tesoro conosciuto come “gli ori di Oplonti”, composto da monete, gemme e gioielli di varia fattura, unguenti e tantissimi altri oggetti preziosi.

Inoltre il sito gode della presenza di una piscina, lunga 64 metri e larga 17, pavimentata in cocciopesto e destinata alle naumachie (spettacoli di battaglie navali)

La vastità dei rinvenimenti nel nostro territorio è sinonimo di quanto la zona vesuviana, al tempo della dominazione romana, fosse stimata.

Il sito, in Via Sepolcri, è visitabile ogni giorno dalle 08:30 alle 18:00.

Alcuni dei pregiati monili degli “Ori di Oplonti” sono visibili all’interno della mostra “Vanity” nella Palestra Grande degli scavi di Pompei fino al 5 di agosto.