Un viaggio in una Torre Annunziata che non c'è più. Ma che torna a vivere nel «sogno» di un ragazzino. E' «Il sogno di Leonardo», il corto presentato dall'Istituto Comprensivo Parini-Rovigliano della città oplontina al NapoliFilmFestival. L'opera, della durata di 8 minuti, ha superato le selezioni e concorrerà con altri 11 documentari per la vittoria finale. Il 2 ottobre si conoscerà il vincitore.
Il doc (regia di Domenico Orsini, collaborazione Mario Amura, riprese e montaggio Raffaele Losco) racconta il "viaggio" nella città di Leonardo, appunto, uno studente della scuola diretta da Maria Antonietta Zeppetella Del Sesto.
Il giovane alunno cammina con zainetto in spalla tra le strade che una volta brulicavano di laboriosità e operai: da quella che era la zona industriale al dedalo di vicoletti dove ad ogni angolo c'era un pastificio. E proprio l'Arte Bianca - che ha reso famosa Torre Annunziata in tutto il mondo tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX secolo - diventa il «sogno» di Leonardo: trasformare uno di quei capannoni industriali ormai divenuti "archeologia" in un Museo dell'Arte Bianca.
L'ispirazione gli viene imbattendosi nell'unico pastificio rimasto, quello dei fratelli Setaro in via Mazzini. Sbircia dalla strada al suo interno, vede le trafile in bronzo e l'attività in pieno svolgimento. Un'illuminazione per il giovane. Torna a scuola e racconta il suo progetto ai compagni. Nascerà un Museo dell'Arte Bianca in uno di quei capannoni, situato sul bellissimo litorale torrese a ridosso della nuova bretella porto-autostrada.
«Siamo felicissimi di aver superato le selezioni - ha spiegato la dirigente scolastica Zeppetella -. Già aver partecipato alla rassegna è per noi un successo. Figuriamoci poter aspirare alla vittoria finale. L'idea di realizzare il corto - prosegue - nasce due anni fa a scuola, quando, insieme ai docenti e ai genitori degli alunni, intraprendemmo un percorso per la riscoperta delle tradizioni locali. Poi, la nascita di un laboratorio teatrale che ha "partorito" il "Sogno di Leonardo". Ora puntiamo alla creazione di un laboratorio cinematografico - conclude la dirigente - nella nostra scuola».
Alla regia, come detto, Domenico Orsini, nipote della grande scrittrice torrese Maria Orsini e discendente diretto di una delle più importanti famiglie di pastai oplontine. Chi meglio di lui avrebbe potuto dirigere questo corto. Che il sogno, dunque, continui...
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