"#Libriliberi", "#Culturaviolata, "#Ridateciilibri", "#Rivogliamoilcapitello", "#ViciniallanostraBiblioteca". Sono i messaggi in forma social (scritti con l'hashtag a precederli) apparsi sulla saracinesca della Biblioteca comunale "Ernesto Cesàro" di Torre Annunziata, dove ignoti hanno trafugato - nel fine settimana appena trascorso - volumi antichi risalenti al '500 e al '600, ed un capitello di una colonna rinvenuto nella Villa B di Oplontis.
Non erano in tanti alla veglia promossa dal Centro Studi Storici "Nicolò d'Alagno" e dal suo presidente Vincenzo Marasco. Circa una trentina di persone, tra cui l'assessora Floriana Vaccaro, Orfeo Mazzella per il Comitato Gente del Sarno, il prof. Ottavio Ferrini (autore di diverse pubblicazioni sulla storia locale), i Giovani Demicratici con il segretario Salvatore Avvisato, ed i rappresentanti di associazioni cittadine quali il Gruppo Storico Oplontino, Archeoclub, "Don Pietro Ottena", Comitato Capo Oncino. In molti però si sono fermati a domandare cosa stesse succedendo.
Nonostante l'esiguo numero di cittadini intervenuti, il messaggio lanciato è stato forte e chiaro: il patrimonio storico e culturale della città oplontina va difeso e preservato.
"Rivogliamo solo i nostri libri e il capitello". Sono state queste le parole rilasciate da un amareggiato Marasco, che all'indomani del furto aveva parlato di "un'azione sacrilega che offende profondamente Torre Annunziata. E' stata la violazione di un luogo sacro". Marasco ha poi rivolto un appello affinché vengano sensibilizzati gli studenti sull'importanza di difendere e valorizzare il patrimonio cittadino. "Bisogna mantenere alta l'attenzione nelle scuole - ha spiegato il presidente del Centro Studi Storici -. Occorre parlare di quanto accaduto e della sua gravità. I ragazzi sono coloro che in futuro dovranno tramandare la memoria del passato".
Intanto, emergono alcuni dettagli sul furto. I ladri hanno agito intorno alle ore 4 del mattino tra venerdì e sabato scorsi. Sarebbero stati in tre, tutti con il volto coperto. Il capitello è stato caricato in un'auto ferma all'esterno della Biblioteca mentre i libri sarebbero stati messi in alcune buste.
Questo è quanto risulterebbe da una prima visione delle immagini del sistema di videosorveglianza della zona. Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato oplontino (primo dirigente Vincenzo Gioia, vicequestore aggiunto Elvira Arlì) stanno indagando e sperano che ben presto, dai filmati, possano venir fuori nuovi dettagli che consentano l'individuazione dei responsabili.
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