In un contesto locale come il nostro, pensare ai termini cittadino e comunità sembra un eufemismo. Quante volte si sentono lamentele di anziani che passeggiando per strada inveiscono contro giovani o bambini utilizzando un’espressione, forse inadeguata, ma giusta: “Andate e imparate a scuola”. Se il tutto poi accade nelle zone “rosse” di Torre Annunziata, il malcontento si intensifica. Di fronte ad uno scenario del genere, il termine “meridionale”, spesso utilizzato in senso dispregiativo, assume un significato diverso, ma reale.
Da tutto questo prende vita il progetto “Oratori possibili - Piattaforma Meridonare”, dell'Ispettoria Meridionale, Figlie di Maria Ausiliatrice (Salesiane di Don Bosco).
Tale progetto, già diffuso e presentato in altre regioni del Sud, si avvicina anche a Torre Annunziata.
Il 27 giugno scorso, infatti, presso il Centro Comunicazione Espressione, diretto da Marinella Cimmino e dall’architetto Paolo Vittori, viene presentato da Suor Aurelia, già membro dell’Istituto Mazzarello di Torre Annunziata.
Presenti la dirigente scolastica della scuola media "Giovanni Pascoli", Daniela Flauto, e la dirigente dell’Istituto di Rovigliano Maria Antonietta Zeppetella Del Sesto.
La manifestazione inizia con un momento di grande intensità emotiva grazie alle maestre di musica Lucia e Silvia Fabbrocino che hanno suonato l’Ave Maria.
«Un grande progetto quello degli Oratori Possibili - saluta così i suoi ospiti la dottorssa Cimmino -. Sono contenta e onorata che sia stato scelto il nostro centro per la presentazione dell'iniziativa. Sono sempre stata legata all’Istituto Mazzarello e alle sue figlie e credo fortemente che attraverso una buona sinergia tra cittadini questo oratorio diventi possibile. Ecco perché chiedo - dice - di manifestare sostegno e generosità per il progetto, versando un contributo sull'IBAN: IT59Y 033 5901 6001 0000 0142646 intestato a Ispettoria Madonna del Buon Consiglio. Noi qui presenti ci crediamo».
Per il progetto è stata creata una piattaforma di raccolta fondi online, “meridonare”, un nome che vuole declinare alcune parole: dono, comunità, meridionale. Grazie alla raccolta fondi, potrà essere possibile rilanciare gli oratori, dandone una nuova visione.
«Usciamo dalle sacrestie, gli oratori appartengono ad un territorio e al suo popolo - esordisce Suor Aurelia, responsabile all’ufficio progettazione e sviluppo dell’Ispettoria Meridionale Salesiana -. Il senso dell’oratorio non deve essere associato alla preghiera, ma deve essere considerato luogo per eccellenza in cui si educa, si forma l’uomo. E’ un luogo di umanizzazione di cui il mondo d’oggi ha realmente bisogno. Vogliamo - conclude - riqualificare gli oratori, i centri giovanili, avviando così un’esperienza formativa teorico-pratica, di accompagnamento e di sperimentazione».
Nella formazione del cittadino e dell’uomo necessita un duro lavoro da parte delle scuole. Ecco che entrano in gioco le due dirigenti. Entrambe molto impegnate in diverse attività scolastiche, con l’unico intento di formare un giusto cittadino.
«Abbiamo bisogno di una rivoluzione morale partendo proprio dai bambini - racconta Maria Antonietta Zeppetella Del Sesto -. Al nostro Istituto diamo importanza ai laboratori perché i bambini devono constatare come la teoria diventi pratica. Un esempio che amo raccontare è la realizzazione della Mehari di Giancarlo Siani. Questo è importante perché la pratica li aiuta a concretizzare se stessi. Il laboratorio è formativo - conclude -, è legalità, è condivisione. Si impara a negoziare e a rispettare i ruoli. Che sono poi le basi di una comunità».
La dirigente Daniela Flauto cita la sua esperienza da dirigente, mostrando anche lei l’interesse e l’importanza dei laboratori all’interno delle scuole.
«Il primo anno è stato davvero dura - afferma -. Abbiamo avuto un anno intenso attraverso un viaggio delle emozioni grazie alla musica, al canto, al teatro. Abbiamo tirato fuori il cuore dei bambini. Il nostro ruolo è fondamentale».
Un progetto questo che deve concretizzarsi perché quando si parla di bambini, ragazzi, non ci si può girare dall’altra parte, perché loro sono il futuro di una terra “invecchiata”.
(Nella foto, la sede del Centro Educazione Espressione di via Iacono a Torre Annunziata)
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