E’ una strada di Torre Annunziata panoramicissima, ma che meriterebbe una maggiore attenzione, perché a volte trascurata nella cura del verde, nella manutenzione dell’arredo urbano e dei marciapiedi. Eppure è intitolata ad un nostro grande concittadino, Michele Caravelli.
Di origini umili, il padre era un muratore e la madre una semplice donna di casa, quest’uomo è stato un geniale ingegnere, che ha realizzato opere ancora oggi esistenti.
Nato il 12 settembre del 1881 a Torre Annunziata, nel centro storico, in via Oplonti numero 4, da Carolina Criscuolo e da Luigi, come riportato nell’atto 762 conservato nell’Archivio Storico del nostro Comune, fu dichiarato quattro giorni dopo dalla levatrice Anna Bottazzo, perché il padre era al lavoro. Luigi era nato il 9 aprile 1849 atto 195 da Francesco e Nunziata Iovene, sarti. La sua famiglia fece tanti sacrifici per farlo studiare e laureare in Ingegneria, una materia che lo appassionava molto e che gli consentì di raggiungere brillanti risultati. Costruì, infatti, il molino Gallo e la villa Giordano in via Vittorio Veneto, il pastificio Voiello alla traversa Maresca, il molino e pastificio Balestrieri in via Roma, i cinema-teatro Politeama, al corso Vittorio Emanuele, e Moderno, in piazza Nicotera, il palazzo Ricciardi al corso Umberto. Realizzò il progetto e fece innalzare il monumento della Croce (ma non il crocifisso, opera dello scultore Luigi Di Leva) in piazza Cesare Battisti. Bonificò piazza Tiglio, trasformandola nell’attuale Giacomo Matteotti, dopo l’abbattimento delle fatiscenti casette lì esistenti, oltre a realizzare diverse altre opere. Michele Caravelli, però, non è ricordato solo per la sua professione, ma anche per l’impegno umanitario e la coerenza di politico. Fondò la scuola serale per operai in via Murat, che istruì tantissimi lavoratori, soccorse i sinistrati dello scoppio dei carri del 21 gennaio 1946, ospitando una famiglia di senzatetto a casa sua per due anni. Partecipò alla prima guerra mondiale, come richiamato alle armi, ma non volle mai aderire al Partito Nazionale Fascista, perché di idee radicalsocialiste, anzi aiutò materiamente molti antifascisti della nostra città.
Il suo amore per il prossimo fu sempre condiviso dalla moglie Maria Traino, che aveva sposato il 5 agosto 1920. Lei era nata il 3 dicembre 1899 atto 1086 da Luigi e Rosa Sica.
Fu consigliere comunale ed assessore ai Lavori pubblici per diverse volte e tra i fondatori del Partito d’Azione a Torre Annunziata. Poi vicino al Partito Repubblicano, dove militò il figlio Luigi. Nel periodo dal novembre 1943 al maggio 1944 fu nominato, su indicazione del Comitato Nazionale di Liberazione e degli Alleati, anche per le sue alte qualità morali, Commissario Prefettizio di Torre Annunziata. Nel secondo dopoguerra fu presidente del consiglio di amministrazione della scuola industriale “Galilei”, dove aveva insegnato negli anni ’40 materie tecniche. Morì il 13 marzo 1955, all’età di 73 anni, lasciando un ricordo indimenticabile in tantissimi nostri concittadini. L’Amministrazione comunale volle dedicargli negli anni settanta la strada che ora porta il suo nome.
(da TorreSette dell'8 gennaio 2016)