“Cos’è la felicità?”, ecco una delle domande più difficili che si possano porre, ognuno avrà la propria risposta, ognuno vi offrirà la propria ricetta. “…se il nostro mondo fosse perfetto, saremmo tutti felici. Mettiamo il caso che un giorno, affacciandomi alla finestra, veda passare mille persone. Che dire? Forse molte sono infelici, ma se ricordassero anche una sola cosa per la quale vale la pena vivere, probabilmente in quel preciso attimo cambierebbero idea. Ecco, secondo me quelle persone sono felici e non lo sanno”. E se non sai di essere felice come fai a dare una definizione della felicità? Luciano De Crescenzo in questo suo nuovo, piccolissimo, gioiello prova a farci capire, e a capire lui stesso, come ci si senta ad essere felici e lo fa alla sua maniera: attraverso la filosofia. Saranno i filosofi da lui più amati ad esprimere la propria opinione sull’argomento: da Socrate a Rousseau, da Gaetano Filangieri a Totò. Una galleria dei più grandi pensatori di tutte le epoche per spiegarci che la felicità esiste davvero, bisogna solo essere in grado di afferrarla. De Crescenzo immagina di partecipare ad un Simposio, l’esperienza conviviale che si svolgeva dopo il banchetto quando, insieme a giochi, canti e vino, si tenevano anche dotte conversazioni. Ma il Simposio di De Crescenzo è straordinario: Socrate a capotavola e via via tutti gli altri pensatori a discutere o litigare tra loro sul tema della felicità, in pratica la realizzazione di un sogno per l’autore napoletano! Analizzando singolarmente il pensiero di ognuno dei partecipanti a questo Simposio, “Stammi felice” ci offre la possibilità di scoprire che essere felici è una cosa seria, ci vuole impegno e spesso, per esserlo davvero, bisogna anche affrontare grandi sacrifici o stravolgere i propri punti di vista. È una battaglia, ma la filosofia ci aiuta a districarci in un campo minato. E allora ascoltiamo Socrate mentre ci insegna ad accontentarci di quello che abbiamo; il lusso, i beni materiali non ci rendono felici, riempiono solo le ore della giornata rendendoci, al contempo, sempre più soli. E poi Epicuro, il filosofo prediletto dall’autore, ci fa capire senza mezzi termini che il bene più importante per l’uomo è l’amicizia, mentre non c’è niente di più inutile del potere. Pascal pensa che l’infelicità del mondo dipenda dal fatto che nessuno vuole stare da solo a casa, mentre per Rousseau è impossibile capire davvero se qualcuno è felice o no, la felicità è uno stato talmente interiore e personale da poter essere compreso solo da chi la prova. Anche un pessimista come Arthur Schopenhauer, per il quale “la vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia”, ha scritto un manualetto sulla felicità per dirci che, in effetti, vivere una vita felice è impossibile, al massimo possiamo impegnarci per evitare qualche dolore! Insomma se siamo alla ricerca di una risposta, nella filosofia non la troveremo di sicuro, al contrario le idee potrebbero confondersi un pochino ma innumerevoli saranno gli spunti interessanti per crearci una nostra opinione. Come dice De Crescenzo “la filosofia, forse, è l’unica attività umana in grado di cambiare l’esistenza di un uomo” e questo piccolo lavoro ce lo fa capire bene.
Quando Luciano De Crescenzo parla di filosofia improvvisamente questa materia, ostica per molti, diviene accessibile a tutti, ci sembra quasi che i grandi pensatori del passato siano proprio qui, in mezzo a noi, per spiegarci da angolature sorprendenti il mondo che ci circonda.
È indubbio che alcuni concetti presenti in “Stammi felice” siano già stati espressi in altre opere dell’autore napoletano, ma è un peccato che gli perdoniamo, perché, quando lui parla di filosofia, noi ci sentiamo improvvisamente più intelligenti.