A cura della Redazione
Eventi culturali, promozione turistica ed anche opportunità di introiti finanziari per la Soprintendenza archeologica di Pompei, con le mostre nel mondo sui due maggiori siti all’ombra del Vesuvio. Parliamo di Pompei ed Ercolano, mentre sta per chiudere a giorni i battenti la mostra “Pompeii – Life on the Vulcano” a Monaco di Baviera, che è stata organizzata dalla Fondazione Der Hypo Kulturstiftung in collaborazione con la Soprintendenza archeologica nel 2013. E’ stata incentrata sugli aspetti principali della vita quotidiana a Pompei ed Ercolano alle pendici del Vesuvio, dall’età del bronzo fino al momento dell’eruzione del 79 d. C., attraverso oltre 260 reperti, sculture in bronzo e marmo, gioielli, statue, mosaici. L’organizzazione e la collaborazione scientifica a mostre di elevatissimo valore culturale è una delle attività che impegnano maggiormente i funzionari della Soprintendenza. Solo nel 2013 ha consentito l’organizzazione di ben quattro eventi di assoluto livello internazionale con centinaia di migliaia di visitatori. Oltre a quella di Monaco di Baviera, la Soprintendenza ha collaborato all’organizzazione delle mostre su Pompei ed Ercolano ospitate a Madrid, Londra e Philadelphia. “Pompeya, catastrofe bajo el Vesubio” è il titolo della mostra ospitata dal 6 dicembre 2012 fino al 5 maggio 2013 presso la Sala delle Esposizioni del museo Canal di Madrid. Oltre seicento i reperti esposti, per lo più provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Un tema, questo della vita e della morte a Pompei ed Ercolano, presente fin dal titolo “Life and Death in Pompeii and Herculaneum”, anche nella mostra organizzata con la determinante collaborazione della Soprintendenza dal 28 marzo al 29 settembre 2013 dal British Museum di Londra, apprezzata notoriamente non solo dalle migliaia di visitatori ma anche dalla critica e dai media mondiali, e che è stata accompagnata da un film prodotto dallo stesso museo londinese. Infine, è stata inaugurata lo scorso 9 novembre, e sarà visitabile fino al 27 aprile 2014, nella città statunitense di Philadelphia, la mostra “One day in Pompeii”. Oltre centocinquanta i reperti in esposizione, organizzati grazie al lavoro congiunto degli archeologi della Soprintendenza e del Franklin Institute, per una possibilità forse unica di poter ammirare anche oltre oceano affreschi, mosaici, statue e gioielli provenienti da Pompei. «La collaborazione scientifica all’organizzazione di mostre in Italia e nel mondo – afferma il soprintendente pro tempore Luigi Malnati – è non solo un’attività qualificante del prezioso lavoro svolto quotidianamente dagli archeologi della Soprintendenza, ma è anche l’occasione per far conoscere a un pubblico sempre più ampio le meraviglie che custodiamo a Pompei ed Ercolano come al Museo di Napoli, e che contribuisce significativamente a tenere vivo l’interesse intorno ai siti archeologici tra i più importanti al mondo». Attività che nel 2013 ha portato nelle casse della Soprintendenza incassi e royalties per circa 700 mila euro, e che proseguirà anche quest’anno con la mostra che sarà inaugurata il 28 settembre prossimo ad Amburgo.
MARIO CARDONE
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