A cura della Redazione
Si è tenuto a Pompei il secondo workshop, previsto dallaccordo tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e lUNESCO, per la formulazione di un protocollo riguardante lindividuazione di un sistema di gestione efficace per la tutela e la valorizzazione dei beni archeologici vesuviani. Nel corso dellincontro è stata presentata la bozza del piano di gestione per le aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, in cui sono stati definiti gli obiettivi strategici che riguardano la tutela e la manutenzione dei siti archeologici e dei territori confinanti (cosiddetta buffer zone). Sono stati definiti anche i metodi di attuazione attraverso una serie di azioni specifiche che comprendono la mitigazione dei rischi naturali e dovuti ad atti esterni di vandalismo o di rappresaglia, e lelaborazione delle linee guida per la conservazione e il restauro. Altro argomento interessante ha riguardato il coinvolgimento delle comunità che convivono con i siti archeologici. Per questo motivo sono stati invitati allincontro i sindaci di Torre Annunziata, Ercolano e Pompei, al fine di costruire con loro un rapporto consapevole e condiviso ai fini dello sviluppo sostenibile dellarea di perimetro dei diversi parchi archeologici. Al workshop sono intervenuti il direttore generale per le Antichità, Luigi Malnati, il direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, Gregorio Angelini, il soprintendente archeologo di Pompei, Teresa Elena Cinquantaquattro, il direttore generale dellICCROM, Stefano De Caro, i rappresentanti UNESCO, il presidente ICOMOS Italia, Maurizio De Stefano, i rappresentanti delle istituzioni laiche e religiose del territorio e dellassociazionismo locale, il direttore dellHerculaneum Conservation Project, Andrew Wallace Hadrill, Stefano Baia Curioni, del Dipartimento di Analisi delle Politiche e Management Pubblico dellUniversità Bocconi, Paolo Di Nola di INVITALIA, il direttore dellInternational Centre of Studies on the Tourist Economy, Mara Manente, il direttore di FONDACA, Emma Amiconi, Alessio Re dellIstituto Superiore sui Sistemi Territoriali per linnovazione.
La procedura UNESCO è stata attivata dopo lallarme scaturito dal crollo della Schola Armaturarum e ad altri successivi negli scavi archeologici di Pompei. Ladozione dei sistemi di tutela e restauro dei monumenti consigliata dallUNESCO è condizione indispensabile per restare attivi nella speciale lista di siti di particolar pregio indicati dallEnte delle Nazioni Unite come patrimonio dellumanità.
MARIO CARDONE