A cura della Redazione
Ancora un appuntamento al Liceo Artistico Giorgio de Chirico nellambito degli incontri di legalità che, giunti al sesto anno, nella loro ricorsività, hanno ormai legittimato ladozione di un format denominato FIAT iustitia
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Venerdì 23 novembre sarà il turno di Raffaele Cantone. E la terza volta che il magistrato, attualmente in servizio presso lUfficio del Massimario della Suprema Corte di Cassazione, oltre che consulente della Commissione parlamentare antimafia, sarà ospite del Liceo de Chirico di Torre Annunziata. La presentazione dellultimo libro, Football clan, scritto col giornalista Gianluca Di Feo, costituirà solo la formale circostanza per un incontro-dibattito con gli studenti di Torre Annunziata.
Il tutto per una duplice conferma. La prima, che gli incontri di legalità non sono un fatto episodico, la giustificazione di un progetto da esibire sulle brochure o da depositare sul magniloquente silenzio dei POF distituto, quanto le tessere di un percorso ininterrotto, un impegno costante e sentito, nella consapevolezza che il radicamento di unautentica coscienza di legalità passi soprattutto attraverso lesempio da emulare, la testimonianza diretta, la possibilità concreta del confronto e del dibattito. La seconda conferma è il riconoscimento della funzione assolutamente fondamentale, nella società civile, della scuola, come istituzione pedagogica e quale agenzia formativa e culturale. Come appunto dimostrano le attività del Liceo de Chirico, tanto attivo sul piano culturale, con la proposizione di mostre*, installazioni, eventi artistici, in linea con lindirizzo istituzionale dellistituto, quanto su quello, più estensivamente, civico, con la promozione, attraverso manifestazioni, quale quella del 23 Novembre, di un ethos comunitario capace di assicurare quel sempre auspicato familismo morale.
FIAT iustitia
, quindi! Ed ancora una volta lambivalenza (o lambiguità?) delle due opzioni di sviluppo (
et pereat mundus;
ne pereat mundus) costituirà motivo di discussione, confronto e, forse, perché no, allenamento a quella sorta di collazione etica/comportamento, che noi tutti dovremmo imparare ad esercitare con più frequente e sicura lena.
F. I.