A cura della Redazione
Si è spento Ferdinando Balzano, fervente sostenitore della causa per la rinascita di Oplonti che ebbe grande risalto durante gli anni 50 e 60. Era uno dei pochi uomini ancora in vita del Comitato di appassionati di storia locale Amici di Oplonti, istituito nel 1962 seguendo il fervore profuso dal parroco professore Salvatore Farro nello studio e laffermazione dellesistenza di una gloriosa civiltà legata al mito di Oplonti. Balzano, insieme al sindaco di Torre Annunziata dellepoca, prof. Luigi Lettieri, e altri appassionati e instancabili studiosi dellarea torrese, riuscirono con la loro caparbietà a coinvolgere il prof. Amedeo Maiuri per far sì che finalmente venisse attuata una prima politica di scavi sistematici che riportasse alla luce le prestigiose vestigia di Oplonti. E questo manipolo di uomini, del quale Balzano faceva parte, riuscì a coinvolgere le maggiori autorità locali e nazionali affinché potessero intervenire con i sovvenzionamenti idonei per intraprendere gli scavi. Balzano, in seguito, divenne il primo custode delle antichità dissepolte e prima memoria di quanto man mano ritornava alla luce. Gli archivi della Soprintendenza archeologica di Pompei sono pieni dei rapporti di scavo che giornaliermente, dal 1965 fino ai primi anni Settanta, egli compilava riferendo in modo particolarmente dettagliato tutto quanto avveniva durante le operazioni di sbancamento della coltre vulcanica. In seguito, con la morte del Maiuri e il subentro del prof. De Franciscis per la conduzione delle operazioni di scavo, Balzano divenne suo assistente e fiduciario. Nel 1973 accompagnò, insieme ad un altro grande cultore della storia oplontina, prof. Salvatore Russo, la principessa Margaret Windsor dInghilterra, con una delegazione della Corona di sua Maestà, in una delle prime visite guidate ufficiali ad Oplontis e. Egli rimase al servizio dellarcheologia locale fino alla fine degli anni 80, quando già la storia di Oplontis trovò la sua giusta collocazione nelle cronache e fra i siti di importanza primaria dellintera umanità. Torre Annunziata dovrebbe essere grata a questi personaggi che hanno saputo donar lustro con la loro silenziosa abnegazione alla nostra comunità.
VINCENZO MARASCO
(Dal settimanale TorreSette del 11 marzo 2011