A cura della Redazione
«Nel cinema chi vuol mettersi in luce deve scegliere la zona dombra». E questa la frase che segna il passaggio da attore a produttore del famoso Dino De Laurentiis. Nasce così la sfolgorante carriera cinematografica di un uomo che è soprannominato The Legend dagli americani.
Nato a Torre Annunziata l8 agosto del 1919, terzo di sette fratelli, Agostino (Dino) è figlio di un finanziere, poi diventato proprietario del pastificio Moderno nella nostra città, mentre la madre è titolare di un negozio di farine. Dino inizia a lavorare da adolescente prima vendendo spaghetti per le strade di Torre, e poi come piazzista per il pastificio di famiglia. Al termine degli studi di ragioneria, si trasferisce a Roma per frequentare il centro sperimentale di cinematografia, seguendo corsi di recitazione. Inizia, così, la sua brevissima carriera di attore, prima nel film Orologio a cucù con Vittorio De Sica e poi con Troppo tardi tho conosciuta. Nel 40 produce il suo primo film Lultimo combattimento e, lanno dopo, Lamore canta, muovendo i suoi primi passi nel mondo della produzione cinematografica. Nel 42 viene assunto dalla Lux Film di Roma come produttore esecutivo e frequenta Cinecittà. Sfortunatamente è richiamato alle armi e va a Trieste, dove organizza spettacoli per le truppe. Dopo larmistizio dell8 settembre 1943 ritorna a Roma e poi raggiunge Capri dove, con i registi Steno e Freda e lo scrittore Longanesi, riesce a vivere vendendo per un dollaro ogni bottiglietta riempita con le acque della Grotta Azzurra (la sua ingegnosità e fantasia la ritroviamo anche nelle piccole cose!). Rientrato a Roma nel 44, conosce Bianca Maria De Paolis, che sposa lanno seguente ma dalla quale divorzia quasi subito (il matrimonio sarà anche annullato dalla Sacra Rota). Intanto nel 43 aveva prodotto Il bandito e successivamente fondato La Dino De Laurentiis. Importantissima nella sua vita la produzione della pellicola Riso amaro nel 49, che gli fa conoscere la sua seconda moglie, lattrice Silvana Mangano. La quale gli dà quattro figli: Veronica, Raffaella, Francesca e lunico maschio Federico che, purtroppo, scompare in un incidente aereo in Alaska nel 1981. La Mangano, distrutta dal dolore, si chiude in se stessa e muore otto anni dopo.
Ma facciamo un passo indietro e ritorniamo a Dino De Laurentiis che continua la sua carriera di produttore cinematografico con grandi film come Napoli milionaria (1950), Guardie e ladri (1951), Totò a colori (1952), il primo film a colori realizzato in Italia in collaborazione con laltro grande produttore Carlo Ponti (Dino collaborerà anche con i più famosi registi italiani e stranieri). Seguono Loro di Napoli e Miseria e Nobiltà nel 1954, poi Guerra e pace nel 1955. Ma è soprattutto con due film del regista Federico Fellini La strada nel 1954 e Le notti di Cabiria nel 1957 che De Laurentiis si aggiudica due Oscar, due Nastri dArgento e per il secondo film anche il David di Donatello. Poi Dino produce nel 59 e nel 60 film come La grande guerra, La dolce vita, Tutti a casa (secondo David; il terzo lo avrà con La Bibbia, il quarto con Banditi a Milano e il quinto nel 2006 alla carriera). Dal 64 al 72 vive lesperienza di Dinocittà, un ambizioso progetto per creare kolossal ma anche film dautore; poi si trasferisce negli Usa (perchè in Italia, con la legge Corona, si finanziano solo film italiani al cento per cento), dove fonda la De Laurentiis Entertainment Group. Negli anni 70 è il produttore di Waterloo, Serpico, I tre giorni del condor, Il giustiziere della notte e King Kong. Nel decennio successivo altri successi come Gordon, Conan il barbaro, Dune, Lanno del dragone e Velluto blu. Negli anni 90 ottiene la preziosa collaborazione, come produttrice, della figlia Raffaella e trova anche una nuova moglie, anchella produttrice, lamericana Martha Schumacher. La sposa nel 90 dopo aver avuto da lei, due anni prima, la figlia Carolyna e, nello stesso anno del matrimonio, unaltra figlia, Dina. In occasione dei suoi 80 anni, nel 99, la figlia Raffaella fa pubblicare un suo libro Messages of love, dedicato al padre, con foto e dediche di colleghi, parenti e amici. Due anni dopo, nel 2001, esce il libro Dino De Laurentiis, la vita e i film, edito da Feltrinelli e scritto da Tullio Kezich e Alessandra Levantesi. Nello stesso anno è premiato nella notte degli Oscar e produce il film Hannibal, al quale seguirà nel 2007 Hannibal, le origini del male, mentre il Leone dOro alla carriera arriva nel 2003 (tre in totale, insieme ad una Palma dOro e a cinquantanove premi stranieri).
Oggi Dino De Laurentiis vive ad Hollywood (è oramai cittadino americano dal 1986). Non ha dimenticato, però, le sue origini, perchè nella sua splendida villa di Beverly Hills non manca il cuoco che sforna pizze napoletane. E poi trascorre ogni anno le sue vacanze estive a Capri. A questo punto sorge spontanea una domanda: sarà mai venuto a Torre, la sua città natale, in incognito? Forse non lo sapremo mai...
SALVATORE CARDONE