A cura della Redazione
Nutrirsi di teatro. Unidea a cui le difficili contingenze del nostro territorio costringono a far attribuire un solo aggettivo: utopica. Lassenza cronica di strutture, la latitanza di progetti artistici seri, la sistematica retrocessione della promozione culturale per far largo alla gestione del complesso quotidiano, non hanno mai consentito lo sviluppo nella nostra città di iniziative teatrali stabili. Peppe Abate è stato uno dei pochissimi torresi a credere con caparbietà nelle proprietà anche terapeutiche dellattività che si sviluppa sul palcoscenico. Con lui la famiglia salesiana torrese ha vissuto la stagione teatrale amatoriale di maggior fulgore della sua storia. Continuità, abnegazione, ricerca, professionalità, capacità ma soprattutto tanta passione viscerale per unarte che ignora sentimenti contrari allamore. Qualcuno sbotterà ricordandomi che, allora, il teatro delloratorio di via Margherita di Savoia era agibile. Sarà anche vero, ma è altresì doveroso ammettere che la scomparsa (se vogliamo prematura) di Peppe ha sottratto allintero entourage artistico torrese una figura eccezionalmente carismatica che, in tutti questi anni, non siamo stati in grado di sostituire. Il premio La Scuola e il Teatro è nato per ricordare proprio lui, un ex allievo salesiano che spese la sua esistenza a propagandare lamore per il teatro. Le rappresentazioni che dirigeva ed interpretava, infatti, erano degli autentici spot per convincere a rompere gli indugi a chi cominciava a calcare timidamente le tavole del palcoscenico. Il concorso è riservato ai laboratori teatrali scolastici. Una scelta significativa che Peppe Abate avrebbe sottoscritto senza alcuna riserva. Inoculare lessenza di questarte sublime in età scolare, garantisce la formazione di coscienze consapevoli ed equilibrate. Le dieci scuole che hanno inoltrato la domanda di iscrizione sono riuscite nellintento di onorare la partecipazione con lallestimento di spettacoli da dove è emersa, per tutti indistintamente, una straordinaria spinta passionale. Presenti, in pratica, tutti i generi teatrali: commedia (classica e musicale), tragedia, varietà, dramma, prosa e finanche lopera dei pupi. Una rassegna in piena regola, dunque, che ha stupito soprattutto per leccezionale spirito corporativo e sinergico evidenziato nel rapporto tra studenti e docenti. Per la giuria itinerante, chiamata a visionare i lavori, il compito è risultato tuttaltro che semplice. In alcuni casi ci siamo trovati di fronte a performance di importante spessore artistico che hanno indotto ad indugiare a lungo per stabilire la griglia da dove attingere il vincitore definitivo. E stato listituto Pantaleo di Torre del Greco ad iscrivere il proprio nome nellalbo doro della prima edizione sbaragliando le altre scuole con lo spettacolo
varietàdivita@info.it... (varietà in siparietti). Ma questo è, forse, laspetto tecnico che interesserà solo agli amanti della statistica. Il vero trionfatore nella rassegna inaugurale de La Scuola e il Teatro è stato il palcoscenico. Proprio come avrebbe voluto lui, il grande Peppe Abate.
GIUSEPPE CHERVINO