A cura della Redazione
In un contesto drammaticamente difficile e senza apparenti possibilità di riscatto come quello locale, capace di condizionare, quando non violentare, il destino di tanti suoi figli, occorre che la scuola, più che altrove, si faccia carico della sua parte di responsabilità, avverta il dovere di lottare contro ogni forma di rassegnazione, di pilatismo, di imperante mediocrità, accenda, per quanto flebili possano apparire, barlumi di speranza.
E dovere fondamentale dellistituzione scolastica combattere il dilagante deficit delle intelligenze, la progressiva desertificazione dei saperi, le notevoli difficoltà nel comunicare, comprendere, far di calcolo. E un fatto che molti dei nostri ragazzi, abbagliati da miti bugiardi e da promesse di felicità a buon mercato, abbiano perduto la capacità di pensare, di formulare idee, esprimere pareri, di essere, in una parola, persone pensanti e libere. Un tale dovere si fa ancora più pressante in scuole dove la maggioranza degli studenti proviene dalle classi sociali più povere o poco disposte a riconoscere la fondamentale funzione della scuola.
Uno strumento straordinario per rispondere in maniera incisiva ed efficace a queste imperanti necessità è dato dai cosiddetti PON - FSE (Programmi Operativi Nazionali - Fondo Sociale Europeo), veri e propri impianti progettuali volti a migliorare lefficacia dellofferta formativa innalzando i livelli di competenza degli studenti.
Uno di essi, ideato dal preside e da alcuni docenti dellIstituto dArte de Chirico ed approvato dal Ministero della Pubblica Istruzione, ha coinvolto un centinaio di ragazzi delle classi prime e seconde della scuola, i più esposti al rischio di abbandono o insuccesso e maggiormente condizionati da lacune nelle abilità di base. Lo specchio obliquo, Eureka mi trovo anchio, Larte delle ricette che riescono sempre, Funny English... to pick up too, questi gli emblematicamente rappresentativi nomi dei percorsi proposti, il cui intento è stato quello di sviluppare e potenziare competenze fondamentali rispettivamente di Italiano, Matematica, Scienze ed Inglese, lingua questultima che non è presente nei curricula della scuola ma di cui si ravvisa lassoluta importanza. Pur sostenendo un orario giornaliero di otto ore di lezione, i ragazzi hanno aderito alliniziativa con entusiasmo e partecipazione piena, creando i presupposti di unefficace azione didattica.
Agli alunni delle classi terze e quarte è stata invece proposta la possibilità di partecipare ad unesperienza davvero innovativa ed originale: Officinema - Laboratorio per Filmakers, un percorso organizzato in tre moduli di pre-produzione, produzione e post-produzione, finalizzati, attraverso lacquisizione di particolari competenze tecniche, alla promozione del successo scolastico.
Anche in questo caso la partecipazione di studenti e docenti è stata notevole. A molti ragazzi lesperienza è piaciuta al punto da indurli a continuare ad approfondire le tematiche affrontate e provare a farne in futuro una vera professione. Entusiasmo pari, se non maggiore, hanno mostrato gli esperti esterni , alcuni dei quali si sono impegnati ben oltre le stesse ore contrattuali e a titolo completamente gratuito. Questo per testimoniare che le forti passioni valgono spesso più che le mediocri virtù, il cui esercizio può tacitare qualche coscienza ma non certo produrre quei cambiamenti significativi di cui abbiamo disperatamente bisogno.
BIAGIO SOFFITTO