A cura della Redazione

Tentarono di uccidere il loro avvocato: la Cassazione ordina un nuovo processo d'appello per i tre imputati.

Tornerà in secondo grado la discussione del procedimento che vede imputati per tentato omicidio di camorra Giovanni Vangone, Luigi Di Napoli e Christian Cirillo, ritenuti tre affiliati del clan Limelli-Vangone di Boscotrecase. I tre finirono in carcere durante le indagini per l'omicidio di Antonio Morione, commerciante di Torre Annunziata ucciso la sera del 23 dicembre 2021 nel corso di una rapina a mano armata alla sua pescheria di Boscoreale.

I carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata scoprirono che i tre stavano organizzando un agguato ai danni di Antonio Iorio, avvocato penalista del Foro di Torre Annunziata, tuttora sotto scorta. L'agguato fallì in due occasioni: la prima volta perché il legale uscì di casa ad un orario diverso da quello "studiato" dal commando di killer, la seconda volta perché i carabinieri riuscirono a scoprire il piano e sventarono il raid armato all'esterno del suo studio, mettendolo in salvo.

Dopo i primi due gradi di giudizio, assistiti tra gli altri dagli avvocati Mauro Porcelli e Giuseppe Ricciulli, i tre imputati hanno ottenuto dalla Suprema Corte un annullamento della sentenza con rinvio in Corte d'Appello per un nuovo processo. Tra i motivi del ricorso in Cassazione, i legali hanno puntato sulla insussistenza dell'aggravante mafiosa per il tentato omicidio. Di Napoli è accusato di essere l'organizzatore dell'agguato fallito ed è tra gli imputati per l'omicidio Morione.