Nel corso degli anni è diventato oggetto di raid vandalici e simbolo di abbandono. Eppure l’ex biblioteca posta a ridosso delle scale della villa comunale Ciaravolo di corso Vittorio Emanuele, i cui locali sono accessibili anche dalla zona di piazzale Cesare Battisti, è stata punto di riferimento per intellettuali, artisti e uomini di cultura di Torre del Greco e dei comuni limitrofi.
Poi, col passare del tempo, ha perso la sua originale connotazione, venendo destinata ai più svariati ambiti, non ultimo quello relativo a sala operativa della sezione antincendio boschivo.
Oggi quegli stessi locali risultano praticamente inutilizzati e alla mercé di vandali e sconsiderati. La svolta potrebbe arrivare nei prossimi mesi: nel corso della sua ultima seduta, la giunta guidata dal sindaco Luigi Mennella ha infatti approvato una delibera con la quale si chiede alla Regione il fitto dell’intero immobile.
Tutto parte da una lettera inviata dallo stesso primo cittadino all’assessore al Lavoro e alle attività produttive di palazzo Santa Lucia, Antonio Marchiello, con la quale veniva manifestata la volontà del Comune di occuparsi della gestione dei locali posti lungo le scale della villa comunale. Era lo scorso mese di maggio. “L’obiettivo dell’amministrazione – è spiegato nell’atto deliberativo licenziato dalla giunta – è quello di destinare tali locali a punto di ritrovo e aggregazione, in particolare per giovani e anziani, in parte abituali frequentatori della villa e da sempre alla ricerca di spazi dove incontrarsi e progettare idee e proposte per la città. Sarebbe questo un modo non solo per ridare splendore alla struttura, oggi di fatto non utilizzata e allo stesso tempo ravvivare un’area importante dopo gli importanti lavori di riqualificazione eseguiti nel parco Ciaravolo, ma anche di valorizzare ulteriormente una zona sulla quale si concentra l'attenzione del Comune”.
L’indirizzo fornito al dirigente al Patrimonio, Gaetano Camarda, è quello di predisporre gli atti necessari dopo la positiva risposta della Regione, pronta a sottoscrivere un contratto di sei anni con l’ente di palazzo Baronale con possibilità di rinnovo esclusivamente su istanza del concessionario, con un canone ricognitorio annuo fissato in 6.858 euro.