«La scuola non è più un parcheggio per i bambini autistici, grazie all'aggiornamento degli insegnati e al rapporto forte con terapisti e famiglie si può lavorare sulle loro abilità». Così Aldo Rivieccio, docente all'Istituto Giacomo Leopardi di Torre del Greco introduce la giornata di studi "Insieme si può", in programma giovedì 30 marzo dalle 15 al Teatro "Ugo Marzullo" della scuola. A due giorni dalla giornata internazionale sull’autismo, docenti, terapeuti e genitori uniscono le forze per aiutare ogni giorno i bambini affetti dalla sindrome.
L'incontro è infatti destinato agli insegnanti e alle famiglie dei bambini e vedrà la partecipazione di esperti del settore a partire da Aniello De Vito, neuropsichiatra infantile impegnato al Centro Don Orione di Napoli. Tra gli interventi anche quello di Maria Luisa De Nigris, pedagogista e terapista della riabilitazione, che approfondirà il tema della didattica inclusiva. «Per gli insegnanti - spiega Rivieccio - l'aggiornamento è fondamentale per poter attuare strategie adatte all'autismo e attuare appieno quanto previsto dalla legge del 2012 che istituisce i bes, i bisogni educativi speciali, che prevedono delle strategie specifiche per ogni alunno».
Tra le strade da intraprendere c'è il coinvolgimento dei bambini attraverso l'iconografia e l'integrazione con i compagni di classe. «Il bambino autistico dà l'impressione di non partecipare mai a quello che accade in classe - spiega ancora il docente - ma invece è partecipe, solo che non sa esprimerlo. Per questo si usano strategie che superino il deficit di comunicazione, attraverso le immagini e interfacciandosi sempre con le famiglie e con i terapisti e i neuropsichiatri infantili che lo seguono. Noi insegnanti non dobbiamo lavorare sul riabilitazione di qualcosa che il bambino non ha, ma sulle sue abilità, per esaltarle. In questo è fondamentale anche l'integrazione con compagni, in momenti importanti come la ricreazione, un bambino con autismo difficilmente si relaziona agli altri alunni ma questo si può superare coinvolgendolo in attività di gruppo e assegnandogli un compito in cui eccelle, ad esempio il disegno, così si integrerà più facilmente con i compagni».
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