È con un lungo cordone inneggiante alla Pace che, questa mattina, venerdì 19 aprile, migliaia studenti hanno gridato forte il loro desiderio di un mondo senza conflitti.
A Pompei, città di pace e di accoglienza, si è svolta la XXVI Marcia della Pace, organizzata dal Centro Educativo “Bartolo Longo” del Santuario, alla quale hanno partecipato ben 70 scuole di ogni ordine e grado della città e dei comuni vicini.
Il corteo, partito alle 9.30, da due punti della città, il chiostro del Centro e il Campo sportivo Bellucci, è stato animato dalla Fanfara dei Carabinieri, dai gruppi folk “Trombonieri di Cava de’ Tirreni” e “del Cilento”, dalle Bande “Nato-Usa” e “Mosè Mascolo” di Sant’Antonio Abate, dal Complesso Bandistico “Bartolo Longo-Città di Pompei”, da gruppi di majorettes dei comuni di provenienza delle scuole partecipanti.
Il primo tratto percorso dal corteo si è concluso in Piazza Bartolo Longo, sul sagrato della Basilica, dove ad accoglierli c’era l’Arcivescovo di Pompei, Monsignor Tommaso Caputo.
«Oggi sarete voi i nostri insegnanti!», ha detto loro l’Arcivescovo Caputo, «sarete voi a salire in cattedra e a dire a noi, oggi vostri alunni, che la guerra è una pazzia! Questa notte è giunta la notizia che ci sono stati altri attacchi in Iran. Voi siete qui oggi a festeggiare, cantare, ballare, come è giusto che sia, ma immaginate che in questo stesso momento tanti bambini e ragazzi come voi non possono fare altrettanto perché vittime di questi attacchi, vivendo in territori attualmente coinvolti in conflitti e guerre. Dunque, la guerra è una pazzia! Siate sempre costruttori di pace!».
Subito dopo, il saluto dell’assessore Vincenzo Mazzetti, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, che ha ricordato quando, da bambini e da ragazzi «anche noi adulti di oggi avevamo pensieri e ideali diversi. Vedere voi oggi qui ci ricorda quei tempi di spensieratezza». Infine, ribadendo che la guerra non è “nulla di buono”, li ha invitati a far sentire forte il loro grido di pace!
Per gli studenti più grandi, è stato, dunque, un momento per riflettere su quanto è accaduto e ancora infligge morte e distruzione in Ucraina e in Terra Santa. «La pace non è solo quiete esteriore – ha detto Antonio, studente del terzo anno di scuola secondaria superiore - ma anche equilibrio interiore, armonia che si dipinge con pennellate di comprensione e rispetto reciproco. Tra le discordie del presente, coltiviamo la speranza di un domani in cui il cuore umano possa vibrare all’unisono, creando melodia di pace che risuoni attraverso le generazioni».
In Piazza, c’è stato il tradizionale volo delle colombe, il lancio dei petali dal Campanile e l’apposizione della corona di rose sulla statua della Madonna posta in cima alla Facciata e dedicata proprio alla Pace Universale. Un gesto, realizzato grazie alla collaborazione dei Vigili del Fuoco, più eloquente di mille parole, un monito per tutti.
L’evento, organizzato e presentato come sempre da Fratel Filippo Rizzo, direttore del Centro Bartolo Longo, ha ricordato, ancora una volta, a tutti i bambini e ai ragazzi, di non stancarsi mai di essere costruttori di pace.