"Espulsi’ da Tropea, accolti a braccia aperte al Pompei Street Festival: la storia di due buskers, Lorenzo Sbarbati e Cristina Priorelli, incappati in una brutta avventura, ha un lieto fine. Qualche giorno fa, come riportato dal Quotidiano del Sud, i due musicisti sono stati “trattati come dei malviventi, invitati a lasciare la città, costretti ad interrompere la loro esibizione, malgrado le proteste e l’indignazione dei tanti turisti”. E, beffa finale, «oltre a farci 200 euro di multa ci hanno notificato un ordine di allontanamento. Nei fatti, un mandato che allontana delle persone pericolose per la comunità dal centro di Tropea”, ha dichiarato la coppia al giornale avellinese.
La notizia non è passata inosservata. Nello Petrucci, ideatore e direttore artistico del Pompei Street Festival, ha deciso di offrire ospitalità alla coppia alla prima edizione della rassegna che dirige, che si terrà dal 24 al 26 settembre nella città campana. Grazie ai social ha preso contatti con i musicisti e li ha invitati a esibirsi durante la tre giorni pompeiana.
“La musica come diverse forme d’arte ci rende liberi, ci permette di indagare noi stessi, facendo progredire ed evolvere l’intera umanità – dice Petrucci -. Per me qualunque forma di oppressione contro ogni forma d’arte è un attacco alla libertà; per questo il Pompei street festival apre le porte e dà riparo a chi con la musica cerca di cambiare il mondo e le nostre coscienze. Diamo un benvenuto con tanta solidarietà a chi con la musica arricchisce le nostre anime, ricordiamoci della libertà”.
Si conclude così la vicenda che ha coinvolto Lorenzo Sbarbati e la sua compagna di viaggio. Trentunenne, di Macerata, Sbarbati da qualche anno si è trasferito a Bologna, affiancando ai concerti l'attività di busker. Dopo aver registrato il brano “Paris, Marseille, Anvers” in Piazza Maggiore per Beyerdynamic, noto brand tedesco, ha registrato il suo primo album da solista che uscirà probabilmente in autunno.
Qualche settimana fa ha preso il via ‘Biglietto di sola andata – Street Tour’, per le strade del Sud Italia che ha toccato diverse città, da Vieste a Bari, Monopoli, Polignano a mare, Ostuni fino a Tropea, dove il viaggio ha subito un incredibile stop. Su Facebook, gli strascichi della vicenda, ma anche la volontà di andare oltre; Sbarbati ammette la legittimità della multa (“avevamo delle informazioni errate, e pensavamo che a Tropea ci si potesse esibire senza problemi o particolari autorizzazioni”), ringrazia “di cuore tutte le persone che ci hanno mostrato solidarietà, moltissime delle quali proprio calabresi e tropeane: sappiamo che la Calabria è molto di più, è affetto, calore e accoglienza” e conclude: “Vorrei ricominciare a parlare solamente di musica”.
Tra qualche settimana Pompei diventerà il centro di un dibattito dedicato alla musica di strada, che a Ferrara trova casa con un festival che ha 34 anni di vita, ma che in alcune città del Belpaese è vista ancora come una minaccia e un fastidio per la comunità.