Alle 17,00 di oggi, mercoledì 5 maggio, è stato inaugurata la porta di bronzo della Basilica della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei.
È stata la mano esperta del sacerdote e artista don Battista Marello a scolpirla ed impreziosirla. Mentre a benedire il nuovo portone di bronzo è stato l’Arcivescovo di Pompei, Monsignor Tommaso Caputo.
L’inaugurazione è avvenuta a distanza di 120 anni da quella della Monumentale Facciata della Basilica mariana, dedicata alla Pace Universale. Era, infatti, il 5 maggio del 1901, quando il Beato Bartolo Longo, fondatore della Nuova Pompei, del Santuario e delle Opere di Carità, condivideva la gioia dell’inaugurazione della Facciata «eretta coi voti del mondo per la pace universale».
La lettera dell’arcivescovo Monsignor Tommaso Caputo:
Carissimi fratelli, carissime sorelle,
era il 5 maggio 1901, centoventi anni fa, quando il Beato Bartolo Longo, nostro venerato Fondatore, pronunciò queste parole dinanzi a una folla immensa, convenuta a Valle di Pompei, per condividere la gioia dell’inaugurazione della monumentale Facciata del Santuario, «eretta coi voti del mondo per la pace universale», su progetto dell’Arch. Giovanni Rispoli. Quale stupore dovette avvolgere le moltitudini presenti all’evento, segnato in rosso negli annali della storia di una città che stava per nascere intorno alla Basilica – la cui prima pietra era stata benedetta appena venticinque anni prima, l’8 maggio 1876 – con il tracciamento di via Sacra, l’apertura dell’ufficio postale e telegrafico, la costruzione delle case operaie, della stazione ferroviaria, della fontana pubblica, delle Opere sociali. La volontà divina, che aveva trovato nell’Avvocato Bartolo Longo un cooperatore instancabile, si dipanava dinanzi agli occhi di un numero di fedeli che ogni giorno cresceva a dismisura. Sotto lo sguardo e il manto protettivo della Madonna del Rosario, “prima cittadina” di un’urbe agli albori, si apriva, così come un rotolo, la tela del disegno del Padre, che rivelava i colori del Cielo come in un riflesso. Lo stesso Longo non sapeva né poteva renderne ragione3. Com’era possibile tutto questo? Quando, nell’ottobre 1872, era giunto a Valle di Pompei, non aveva visto altro che miseria, analfabetismo e pericolo tra malaria e brigantaggio. Ventinove anni dopo si ritrovava a inaugurare la Facciata di un Santuario, al quale, ad appena dieci anni dalla consacrazione (7 maggio 1891), già guardavano i fedeli di tutto il mondo come centro emanatore di fede, speranza, carità. «Voi – disse ancora nel giorno dell’inaugurazione – oggi vi trovate qui non solamente come testimoni di questo fatto di ordine mondiale, ma come miei cooperatori e grandi benefattori in quest’Opera cui hanno messo mano e cielo e terra. Perocché quest’Opera è sorta, è vero, per i miracoli della Vergine, ma è pur vero che essa è stata edificata ancora per la vostra fede e per la vostra carità»..