Calamaro mbuttunato (patate e provola su scarole, capperi e olive e tarallo sbriciolato) è l’entrée del buon augurio per la riapertura in Via Sacra 42. La ricetta di benvenuto dello Chef resident prevede un mix equilibrato di carboidrati e proteine dal sapore impalpabile. Rappresenta un “Abbraccio saporito” agli amici e ai clienti affezionati del posticino della “cucina d’aMare” di Pompei.
In abbinamento al piatto di tradizione borbonica si consiglia un calice di rosé Franciacorta e il dessert di biancomangiare ai frutti di bosco (grumblé di mandorle, cioccolato bianco, cocco julien e gelé di frutti di bosco). L’atelier de cousine di Via Sacra 42 offre un panorama privilegiato: lo Chef ai fuochi coi suoi aiutanti e (davanti al vetro) un trionfo del pescato di giornata. Musica per la vista di chi predilige la cucina a base di pesce. Riapre con tutto l’entusiasmo della giovinezza (dopo la pausa Covid-19), il bistrò Via Sacra 42 rinnovandosi con le idee e i nuovi elementi d’arredo immessi da Francesco Gargiulo come la lavagnetta dei consigli dello Chef, la comunicazione digitale e l’incremento della brigata di cucina.
Le proposte di giornata (con pesca di strascico nel golfo di Napoli) nascono dall’alleanza strategica tra il maitre-pescatore del Via Sacra 42, Andrea de Simone, e il patron della paranza corallina, Peppe Pisiello. Il cuore pulsante dell’iniziativa ristoratrice delle specialità di mare ha sempre la casa nei “ tre capitani coraggiosi” della “navicella del gusto pompeiano”. Formidabile terzetto (manager Francesco Gargiulo, chef Giuseppe Auricchio e direttore di sala Andrea de Simone). E’ un piacere vederli all’opera con l’entusiasmo e la passione che li caratterizza. E’ evidente che si divertono nel lavoro.
Tutto questo benessere si riversa nel sapore delle portate. Motivo alla base dell’apprezzamento della loro cucina che viaggia sul filo rosso del passaparola. La location assicura una quarantina di coperti a distanziamento sociale tra linee moderne, oblò, colori, foto giganti e gli interni di un peschereccio come la paranza di Torre del Greco che scarica sulla banchina del porto, sede improvvisata del colorito mercato del pescato di giornata (molluschi, frutti di mare, sardine, sgombri, acciughe, aguglie e pesce sciabola, orate spigole, dentice, rana pescatrice, pesce spada, scorfani, ricciole, pezzogne, tartufi di mare, scampi, gamberi ed astice). Esperienza, mestiere, originalità e improvvisazione caratterizzano la cucina al Via Sacra 42.
“Ogni cosa, anche la più piccola, se fatta con amore, è sempre un capolavoro”. E’ il motto che è stato annotato alla lavagnetta del ristorante d’aMare da Francesco Gargiulo, che assicura alla dispensa gli ingredienti slow food dell’orto di famiglia. In sala l’allegra brigata proietta Il filmato del pescato che, ancora vivo salta fuori dalle cassette per riguadagnare il mare.
Al via del direttore Andrea De Simone parte la processione delle portate: colori, profumi e sapori che potrebbero stregare un Santo in Paradiso. Il vino e la bella compagnia riscaldano il cuore. Passano davanti agli occhi processioni di ostriche Belon e fine de claire, tartufi di Manfredonia, tonno a pinna gialla, scampi di Mazzara, gamberi di Crotone, salmone norvegese, tartare di crudo, pesce cucinato nell’ acqua di vegetazione aromatizzato con spezie che ne esaltano la freschezza.
“Al cliente prima di partire nel viaggio di degustazione delle nostre portate auguriamo “buon viaggio”. Resterà nel loro animo un’esperienza indimenticabile”. Elargisce “pillole di saggezza” Giuseppe Auricchio membro della squadra tricolore alle competizioni europee della cucina gourmet dove fa volare in alto il tricolore preparando le stesse squisitezze che cucina al Via Sacra 42. Suo contraltare è il direttore di sala, Andrea de Simone, che accoglie e coccola la clientela insieme al manager Francesco Gargiulo, che guida rotta e dispensa della “Navicella del Gusto”.