Doveva arrivare un commissario prefettizio a reggere le sorti del comune di Pompei perché fosse finalmente svelato il motivo dei famosi divieti imposti dal Collegio dei revisori dei conti riguardo al diniego di corrispondere indennità di turno ai vigili urbani, di reperibilità e di grado a chi di competenza, mentre molte “spettanze accessorie” della busta paga dei comunali (a tutti i livelli) sono state decurtate negli anni (e lo saranno ancora per altro tempo) per far fronte al debito che il Comune di Pompei sta pagando allo Stato (110 mila euro l’anno) a seguito di illeciti amministrativi scoperti nel corso di un’ispezione del MEF del 2015.
Di che si tratta? Bisognerà leggere il verbale della famosa ispezione che ha cambiato (in peggio) la qualità di vita dei pompeiani. Bisognerà informarsi sui motivi a monte della sanzione comminata all’Ente pompeiano ed anche sui nomi dei responsali politici e amministrativi che attengono nello specifico alla gestione del personale, anche se c’è (ai due livelli) una responsabilità complessiva di gestione dell’Ente.
Ora tutti hanno potuto apprendere dal video pubblicato sui social che il dottor Santi Giuffré, quando ha citato l’argomento in questione, a proposito del suo rammarico di non poter corrispondere ai vigili urbani di Pompei (secondo quanto giustamente rivendicato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil) riconoscimenti economici, collegati alla creazione di parziali isole pedonali nel centro mariano, li ha con obiettività definiti “leciti e fondati” ma nello stesso tempo ha tenuto a precisare che sono di scarso assolvimento per debiti pregressi.
Santi Giuffré ha espressamente chiesto il controllo dei cittadini sull’operato del Comune elogiando la voglia di partecipazione di alcune categorie che ha avuto modo di incontrare, conoscere ed apprezzare per il loro contributo di idee. Nello stesso tempo con il suo “i cittadini devono sapere” c’è un monito discreto per il futuro rivolto ai pompeiani con evidente riferimento alla campagna elettorale che si sta avviando in questi giorni. Evidentemente (come si evince da suo discorso) i pompeiani (allo scopo di eleggere un consiglio comunale sano e propositivo) dovrebbero preventivamente informarsi sui nomi dei responsabili delle malefatte individuate nell’ispezione del 2015 allo scopo di impedire che soggetti del genere tornino (a far danno) al governo di Pompei.