Un nuovo flashmob contro l’inquinamento del fiume Sarno si è tenuto ieri a Pompei (come in altri Comuni lungo il fiume che caratterizza l’agro nocerino-sarnese, conosciuto come il più inquinato d’Europa). L'iniziativa si è tenuta nella giornata in cui è stato effettuato dai carabinieri il sequestro presso un’industria conserviera di Scafati.
E’ aumentata la partecipazione della gente ma l’augurio è di incontrarne sempre di più alle iniziative che seguiranno (a Pompei come altrove) fino a quando non saranno individuati e messi in carcere gli avvelenatori di acque e di territori che hanno prodotto molte più vittime innocenti in Campania del Covid-19.
Gli organizzatori della manifestazione, con valenza trasversale, si augurano di incontrare negli appuntamenti, a cadenza settimanale, molti genitori con figli. Specialmente è molto importante la presenza dei giovani perché è per la loro salute che si fa questa battaglia di civiltà a difesa della salute, ma soprattutto perché dovranno farsi carico in futuro di avviare nuove regole di convivenza civile nel rispetto dell’ambiente.
Che senso ha parlare di chilometri zero per quanto riguarda la qualità della produzione degli orti e giardini del territorio dal momento che si tratta di suoli spesso irrigati con acque velenose, mentre le stesse falde acquifere sotterranee non sono più sicure. La considerazione è condivisa da molti dei partecipanti alla manifestazione di sensibilizzazione delle istituzioni contro i miasmi che si respirano lungo il bacino del Sarno e i veleni mortali trasportati dalle sue acque lungo un percorso di 24 Km. che, compresi gli affluenti, interessa tre province campane. Nello stesso tempo bisogna segnalare ai cittadini le “assenze eccellenti” alla manifestazione di elevato valore politico. Ci riferiamo agli accaparratori delle poltrone dal momento che, salvo eccezioni, non abbiamo notato nessuno dei personaggi dell’amministrazione comunale sciolta e che già intendono ritornare alla carica alle elezioni di fine estate.