Mercoledì 10 giugno, alle 19.30, nel piazzale San Giovanni XXIII del Santuario, l’Arcivescovo di Pompei, Monsignor Tommaso Caputo, presiederà la Santa Messa in suffragio delle vittime del Covid-19 della città di Pompei e di tutti gli altri concittadini defunti, per i quali, durante il forzato lockdown, non è stato possibile celebrare le Esequie.
L’iniziativa della Diocesi di Pompei riunirà tutta la comunità di fedeli e cittadini nella memoria di quanti, a causa delle norme restrittive dettate dal Governo in tempo di emergenza sanitaria, hanno perso la vita senza poter avere un accompagnamento da parte dei propri cari e nemmeno un saluto adeguato, data l’impossibilità di celebrare le esequie. Ma anche un modo per attenuare quel senso di solitudine che hanno lasciato negli affetti e nei congiunti che non hanno potuto salutarli.
«Desideriamo comunitariamente esprimere alle loro famiglie – ha detto Mons. Caputo – la nostra fraterna condivisione e la nostra vicinanza, affidandoci all’intercessione della Vergine del Rosario di Pompei e del Beato Bartolo Longo, perché il Signore ci liberi dalla pandemia e dai suoi danni morali, spirituali, economici e sociali». Per l’occasione, l’urna contenente le spoglie mortali del Beato sarà collocata davanti l’altare così che i fedeli, e in modo speciale i familiari dei defunti, possano affidare i loro cari all’intercessione del Fondatore della città.
Prima dell’inizio della celebrazione, Andrea Barbuto, maestro-istruttore di tromba del Complesso Bandistico “Bartolo Longo-Città di Pompei”, eseguirà strumentalmente il “silenzio” in ricordo delle vittime. La presenza, accanto ai familiari, della città al completo di tutte le sue rappresentanze, a cominciare dalla Casa municipale, è testimonianza eloquente di un sentire comune e quindi di una comunità viva e solidale, pronta a rispondere e a dar conto della propria speranza.