Manca una regolare comunicazione (come avviene ogni giorno a livello nazionale e regionale) sui dati relativi all'emergenza coronavirus riscontrati sul territorio di Pompei, la cui istituzione Comune è commissariata da circa un mese. La denuncia arriva dai cittadini che non sanno se credere o meno alle voci che girano riguardo ai presunti contagi mentre un’informazione regolare da parte degli Enti istituzionali darebbe la giusta misura dell’estensione dell’epidemia e conseguentemente della necessità di assumere misure prudenziali senza nel contempo dar credito a facili allarmismi.
Al momento non arrivano notizie ufficiali sulla diffusione del coronavirus a Pompei mentre l’insediamento del COC risulta operativo riguardo alle raccomandazioni ai cittadini sulle norme igieniche da seguire tramite megafoni sulle auto dei Vigili Urbani e l’affissione di manifesti.
Sono stati, inoltre, allestiti gli uffici della Protezione Civile nel Museo comunale ma le associazioni di volontariato non risultano ancora operative. L’attività di comunicazione del COC è stata assegnata (secondo decreto prefettizio) al dirigente Piscino ma non si capisce ancora se le informative sul coronavirus alla popolazione (come avviene nei comuni limitrofi) debbano essere diramate dall’Autorità sanitaria o da quella amministrativa. Un chiarimento che dovrebbe arrivare al più presto perché al momento si viaggia al buio.
Per quanto riguarda il clima e la sicurezza, le cose procedono regolarmente: bandiere tricolore alle finestre ed inno d’Italia ad alto volume trasmesso da una palazzina al centro di via Lepanto. Altro provvedimento opportuno è stato quello di far sanificare con spargimento di calce le caditoie (e tramite esse le fogne) di Pompei anche se non siamo arrivati all’igienizzazione completa delle strade del circuito urbano della città, come avviene a Napoli su istruzioni del sindaco De Magistris.