E’ stato convocato per venerdì 10 gennaio il direttivo del Partito Democratico di Pompei, a cui dovrebbero partecipare alcuni dei componenti del consiglio regionale che sono stati eletti sul territorio vesuviano.
Non è stato fissato un ordine del giorno ma risulta evidente a tutti che si dovranno sciogliere alcuni nodi riguardanti il rapporto tra il Partito uscito col maggior numero di consensi alle ultime elezioni amministrative e l’esecutivo dell’Amministrazione comunale (in modo particolare il sindaco Amitranio, considerato che detiene per sé la delega al bilancio e alle finanze) riguardo alla linee programmatiche che si rifletteranno sul bilancio provvisorio del Comune, che dovrebbe andare in approvazione a breve, e in particolar modo alla configurazione della nuova alla tassa sulla spazzatura. Quest'ultima, stando ai conteggi dei costi rilevati sulla base dei canoni mensili che si pagano alla ditta che gestisce il servizio e sugli altri oneri relativi in primis al servizio di conferimento della spazzatura alle discariche, dovrebbe mediamente aumentare del 15%.
Non è il caso di ricordare che l’argomento è stato largamente discusso negli ultimi mesi, nel Partito Democratico stesso e insieme ad altre componenti della maggioranza. Era venuta fuori la minaccia di non votare il bilancio provvisorio in caso di insistenza sull’aumento della tassa. Ora probabilmente si cercherà, alla luce dell’oggettività dei conteggi di costo, una posizione più moderata a riguardo.
In ogni caso dovrebbe essere inevitabile, la dopo la relazione del segretario cittadino del Partito Democratico di Pompei, Carmine Lo Sapio, non assumere una posizione critica riguardo all’esperienza di questi due anni di amministrazione condivisa. Quanto meno essa dovrebbe essere incalzante per il futuro. Non pare siano stati raggiunti i numeri per mandare Pietro Amitrano a casa e pare che il primo cittadino abbia cominciato a reagire alle "bastonate" che gli vengono impartite periodicamente dai fratelli-coltelli. Ma sarà necessario raggiungere intese (o compromessi) che puntino a convincere qualche consigliere comunale più ostinato a rivedere la sua decisione di passare all’opposizione, ponendosi di fatto in contrasto sia con la componente di maggioranza che con il suo stesso partito, il tutto alla vigilia delle elezioni regionali.