“E’ possibile mai che l’ingaggio per una notte di Luché valga quanto quella di Clementino?”. E’ la domanda che si stanno ponendo i pompeiani seduti davanti ai tavoli natalizi affollati di familiari e parenti, tra la degustazione del pandoro artigianale e quella di un fico secco del Cilento, imbottito di cioccolata.
Gli appassionati locali di musica rep hip/hop non riescono a consolarsi dalla delusione del flop di fine d’anno dell’amministrazione comunale. Tutto hanno perdonato al sindaco Pietro Amitrano: le buche e gli allagamenti nelle strade, il parcheggio selvaggio, l’aumento delle tasse, l’allontanamento degli anziani dalla casa di riposo, i sottopassi e i sensi vietati, ma il tradimento di Clementino no. Quando è troppo è troppo!
Dell’ultima delusione (della serie) il primo cittadino di Pompei dovrà rispondere personalmente nel prossimo consiglio comunale. E’ l’argomentazione dell’antagonista Alberto Robetti, anche se alla fine i responsabili materiali sono dirigenti e politici di seconda linea (che sono quelli che saltano fuori ogni volta che ci stanno soldi da spendere).
Secondo gli intenditori (specialmente i più giovani) le spese preventivate per le festività natalizie, con particolare riguardo ai due concerti di piazza, non sarebbero adeguate al valore artistico delle prestazione canora ingaggiata. In particolare il compositore di Napolimanicomio, molto atteso a Pompei nella speranza - secondo gli oppositori del sindaco - che componesse una canzone dello stesso tipo anche per l’amministrazione locale, sarebbe più accreditato rispetto alla pur brava ugola d’oro di Marianella, noto per il capolavoro “Chi more pe’ mme”.
Sull’argomento definito dall’opinione pubblica come “La musica dei veleni” si è immediatamente abbattuta la censura argomentata del consigliere comunale di opposizione Alberto Robetti, ex presidente del Consiglio e attualmente aspirante alla candidatura a sindaco per la sua componente in caso di licenziamento di Amitrano. “Il sindaco Pietro Amitrano e suoi assessori - ha detto - dovranno dimostrare in consiglio comunale la spesa sconsiderata che è stata sostenuta per il concerto di Rosario Miraggio del 28 dicembre e quello di Luché per la notte di Capodanno” Lui porta conti che dimostrerebbero (compreso il montaggio del palco) che la spesa per ogni concerto si aggirerebbe intorno ai 40 mila euro. L'esponente politico critica anche i 9 mila euro che, a suo dire, sarebbero stati spesi per festeggiare come cittadino dell’anno il giocatore di calcio Gianluigi Donnarumma. L’argomentazione di Robetti è esplicita e lapidaria. “Sono iniziative di spesa che non sono state decise per allietare le festività natalizie dei pompeiani ma nella logica dello scambio politico alla scopo di salvare la poltrona di Amitrano”. Robetti va oltre individuando il tradimento in una specifica componente della maggioranza che avrebbe fatto dietro front riguardo al progetto di bocciare il prossimo bilancio di previsione. Vale a dire per partire immediatamente in campagna elettorale.