Il sindaco di Pompei, Pietro Amitrano, elude ogni domanda sulla minaccia di crisi per l’amministrazione di centrosinistra in carica sotto la sua guida, che finora ha praticamente svolto la metà della sua durata ed ora rischia di cessare perché i consiglieri comunali del Partito Democratico sarebbero dell’avviso di sfruttare “l’uscita di emergenza” valida fino al 12 febbraio al fine di far scattare anche per il Comune di Pompei i comizi elettorali relativi alla scadenza di maggio.
La questione che pone è invece quella dell’unità della maggioranza in vista delle trasformazioni urbanistiche programmate (progetto Eav e progetto Hub) a cui si aggiunge la recente diffida regionale di approvare il Puc entro 150 giorni, pena il commissariamento.
In poche parole Amitrano si trova tra l’incudine e il martello: se non sarà a breve il suo partito a licenziarlo prima della fine del mandato, rischia di essere sostituito nel ruolo dal commissario prefettizio se non porta a conclusione entro i termini annunciati l’iter di approvazione del Piano Urbanistico Comunale.
La trasformazione urbanistica, insieme ai lavori pubblici di riassetto del manto stradale, rappresenta un motivo più che valido per cercare l’unità.
Sul fronte opposto, permane la minaccia di aumento del 15% della tassa della spazzatura dal momento che i costi di gestione sono lievitati. Sarà probabilmente il consiglio comunale di approvazione del bilancio preventivo che farà assumere una decisione che in ogni caso (se dovesse riguardare lo scioglimento della stessa Assise) aprirebbe un dialogo di prospettiva tra la minoranza e una parte della maggioranza.