Dopo neanche un’ora di seduta del consiglio comunale a Pompei, ne è stata chiesta la sospensione dalla consigliera Gaetana Di Donna della lista Cittadini di Pompei. Dopo la pausa, deliberata a maggioranza, sono rientrati in aula, per la componente che sostiene il sindaco Amitrano, esclusivamente i quattro consiglieri comunali aderenti al Partito Democratico.
Da parte sua la minoranza ha con una dichiarazione spiegato che avrebbe abbandonato l’aula per sottolineare l’incoerenza della controparte politica. Conclusione: è venuto a mancare il numero legale. Il presidente dell'Assise ha atteso invano 10 minuti ma i numeri lo hanno costretto a sciogliere la seduta.
Adesso c’è bisogno di una nuova convocazione per votare i vari debiti fuori bilancio e le delibere che facevano parte dell'ordine del giorno odierno.
La politica è allo sbando a Pompei e i cittadini sono giustamente indignati per la mancanza di responsabilità del ceto dirigente che sembra impegnato più a sostenere le ripicche personali che il bene della città. Francamente appare abbastanza chiaro che qualcuno sta tirando le fila di un’iniziativa di disimpegno nei riguardi dell’esecutivo per interessi elettoralistici di una fazione del Partito Democratico, sciolto da diversi anni e gestito a livello cittadino non si sa da chi.
Così succede che il sindaco Amitrano si trova a litigare con i consiglieri del suo stesso partito, che invece dovrebbero sostenerlo, mentre manca l’arbitro della partita perché a Napoli hanno i loro problemi.
Gli altri della maggioranza pendono un po’ da una parte un po’ dall’altra e la minoranza ha gioco facile (e si frega le mani) nell’additare ai pompeiani lo sfascio di una componente politica di Pompei che in due anni e mezzo è riuscita solo a sfrattare i vecchietti dall’ospizio e ora che doveva finalmente partire qualche provvedimento nei lavori pubblici stradali e nell’urbanistica (hub e progetto Eav) è scoppiato un litigio mediatico che potrebbe far tornare tutti a casa.
Alla fine, dopo la sospensione della seduta, Amitrano ha di nuovo convocato la sua maggioranza ma la componente Pd non si è presentata, offesa per gli attacchi che il sindaco le ha rivolto (prima a mezzo stampa e poi all’inizio dello stesso consiglio comunale).
Intanto è necessario prendere una decisione riguardo alla tassa della spazzatura sulla base della relazione compilata dal dirigente finanziario Piscino, ma non si sa più chi comanda a Pompei.
Il primo cittadino pare aver perso la prudenza (e la pazienza) argomentando che sul suo conto si stanno dicendo esclusivamente menzogne. Il problema è che il sindaco non si sente tutelato dai suoi consiglieri di partito mentre questi ultimi lamentano non di non essere sentiti prima delle decisioni importanti.