Nel giovedì dei ricordi degli Scavi di Pompei la direzione del Parco ha postato sui social una parata militare nell’Anfiteatro di Pompei del 1944 a conclusione di quella che gli storici hanno definito “guerra di liberazione”.
Se tale fu la fase finale della seconda guerra mondiale per la democrazia italiana, non si può dire, nello stesso tempo, che quella guerra abbia fatto bene a Pompei antica, considerato che gli Scavi archeologici furono bombardati ripetutamente durante l'estate del 1943. Son state contate in tutto 187 bombe ed altre due furono estratte dal sottosuolo ancora inesplose nel 52 e nel 59. I danni furono ingenti ed ancora oggi se ne leggono i segni.
Le guide turistiche tra i danni arrecati al patrimonio archeologici vesuviano devono distinguere tra quelli naturali (che sono in numero minore) provocati dalla grandine di lapillo, i danni arrecati dagli scavatori (autorizzati e non) e quelli provocati dalle bombe americane. A conclusione il 29 settembre le truppe anglo-americane entrarono in una Pompei che aveva ricevuto più danni dalla guerra che dal Vesuvio, considerato che era andato distrutto il suo museo interno alla città antica e danneggiate irreparabilmente numerose domus. Successivamente, il 22 aprile del 1944, ci fu una grande parata nell’Anfiteatro e la Palestra Grande di Pompei di truppe francesi, composte da circa duemila fanti tunisini e algerini. Di quello evento se ne conserva la foto, appostata oggi su Instagram dal Parco Archeologico ma non tutti sono d’accordo se per Pompei quella foto rappresenta un felice o cattivo ricordo.