“La vittoria del 9 giugno rappresenta per noi di Ideapompei e Rivincita Giovanile un punto di partenza e non di arrivo, siamo orgogliosi dell’affluenza superiore a 900 ragazzi. Siamo impegnati nella creazione di reti sociali con impegno civico attivo Costruire una nuova società non è un gioco solitario”. Lo ha dichiarato il neo eletto presidente del Forum dei Giovani di Pompei, Salvatore Caccuri, che si è detto convinto che, conclusa la competizione elettorale e che tutte le candidature siano state ispirate esclusivamente alla volontà di partecipazione, ci sarà collaborazione senza differenze, tra maggioranza e minoranza, nella creazione condivisa di nuovi scenari che rendano i giovani pompeiani protagonisti nella propria città.
Pari ed aperta disponibilità ha dichiarato Raffaele La Marca, ventiquattrenne (iscritto al terzo anno della facoltà di Legge), antagonista di Caccurri. Parte così una positiva fase di pacificazione tra le due componenti che nel corso della campagna elettorale hanno oggettivamente superato i limiti imposti dallo spirito della competizione, dal momento che non si è trattato di “politica vera” per cui è inutile e controproducente imitarne le brutte abitudini come la menzogna, la promessa di favori, l’inquinamento ambientale con l’affissione di manifesti fuori legge, eccetera eccetera.
Il 9 giugno si è trattato semplicemente di eleggere un organismo che negli anni di vigenza avrà il compito di organizzare iniziative culturali, sportive e d’informazione aperte ai ragazzi del territorio. Secondo le dichiarazioni delle due fazioni in campo, alle elezioni del 9 giugno è finalmente partita una fase di riavvicinamento e d’amicizia tra i ragazzi.
Significa che ci saranno strette di mano e programmi di iniziative condivise e soprattutto non saranno presentati reclami contro i risultati elettorali. Speriamo bene.
Se piace tanto ai giovani di Pompei la partecipazione alle competizioni politiche, non si capisce perché non si presentano come candidati per l’Amministrazione comunale o per la gestione di Enti superiori, considerato che gli aspiranti alla direzione dell’organismo di autogoverno giovanile di Pompei hanno quasi tutti più di 18 anni. Difatti la legge prevede la partecipazione attiva e passiva all’elezione del presidente e del comitato direttivo del Forum dei Giovani, con una fascia d’età che parte dai 15 anni e arriva ai 29 anni compiuti, ma nei fatti il governo va nelle mani dei maggiorenni a cui viene evidentemente preclusa la partecipazione alla politica vera. Significa che tanti giovani che potrebbero portare una ventata d’aria nuova alla politica locale assumono profili di comportamento fuori dal tempo e dalla buona educazione in (di)sfide elettorali che profumano di provincialismo arretrato.