Un Dioniso sacrificante emerge oggi dai social, quasi un commento indiretto del professore Osanna alla notizia della sua (ri)conferma nella prestigiosa carica di direttore generale del Parco Archeologico di Pompei. Prevale la necessità interiore del brindisi dal significato che emerge dall’icona del dio greco, avvicinato a Bacco dalla mitologia romana. “Ora bisogna ubriacarsi” è la didascalia riportata a margine dell’immagine del dio (in parte vittima in parte carnefice) emblema delle forze irrazionali e vitalistiche della natura, molto celebrato nella cultura del '900.
Una trafila, quella che ha portato Osanna alla riconferma, che si è rivelata più lunga del previsto. Probabilmente è stata influenzata dalla campagna elettorale in corso. Alla fine si è conclusa con una serie di colloqui finali che sono serviti al Ministero per i Beni e le Attività culturali a sciogliere le riserve sulle ultime due nomine riguardanti il Parco Archeologico di Pompei e quello dell’Appia Antica. Per il sito di Pompei, la scelta del ministro per i Beni e le Attività culturali, Alberto Bonisoli, ha confermato l’incarico all’archeologo Massimo Osanna, che ricopriva il medesimo ruolo dal 4 gennaio 2016, mentre, precedentemente, dal 2014 al 2016 è stato Soprintendente Speciale delle aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Stabia.
Osanna dal 2015 è professore ordinario di Archeologia classica all’Università Federico II di Napoli. Di origine lucana, ha iniziato la carriera nella sua regione, dove ha, tra le altre cose, ricoperto l’incarico di direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università degli Studi della Basilicata. Sebbene provvisto di un curriculum di tutto rispetto che gli ha assicurato la prima designazione da parte dell'allora ministro dei Beni culturali, Massimo Bray, a premiarlo è stato probabilmente il suo recente operato, che lo ha visto emergere negli ultimi cinque anni come protagonista indiscusso dell’archeologia italiana in un periodo in cui (grazie anche agli interventi di restauro e messa in sicurezza del GPP) Pompei Antica è stata rilanciata anche nel campo della valorizzazione a livello internazionale.
Ma se sono state le riaperture al pubblico di prestigiose ville antiche e spazi pubblici e religiosi a dare notorietà mondiale al professore Osanna, ancora più valore hanno avuto le scoperte archeologiche di grande valore che sono intervenute più o meno casualmente nel corso dei lavori pubblici e soprattutto l’elevato contributo che lo studioso ha fornito alla ricerca scientifica su un piano interdisciplinare e con l’adozione di una strumentazione altamente innovativa, che ha contribuito a chiarire episodi finora sconosciuti della storia di Pompei e dell’Impero romano.