Il cristianesimo è la dottrina religiosa del perdono. Esemplare è la parabola della pecorella smarrita. Ecco perché è una manifestazione esemplare la manifestazione mariana del 27 aprile per la quale si ritroveranno in Santuario una delegazione di detenuti campani per pregare ai piedi della Vergine del Rosario. Saranno guidati dall’Arcivescovo Pasquale Cascio in occasione della Giornata della Misericordia. E’ una giornata (quella del 27 aprile) dedicata ai detenuti degli Istituti Penitenziari della Campnia che assume uno straordinario valore simbolico di pacificazione, amicizia e perdono. Per i detenuti rappresenta l’occasione di riflessione sugli errori commessi e soprattutto di riscatto da un passato oscuro nello stesso luogo in cui il Beato Bartolo Longo aveva dato molti esempi di apertura sociale verso chi ha sbagliato in passato.
I detenuti, assieme alle loro famiglie, si ritroveranno, dunque, nel Santuario fondato proprio dal Beato che fece della sua vita una missione a favore dei bambini poveri, orfani, abbandonati o figli e figlie di carcerati, per i quali fondò un Istituto di accoglienza in un periodo in cui la società che all’epoca era ostile verso di loro.
A guidare i pellegrini nella preghiera sarà Monsignor Pasquale Cascio, Arcivescovo della Diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia e Delegato della Conferenza Episcopale Campana per le Carceri. Nel corso della giornata di preghiera figureranno le testimonianze di alcuni detenuti. L’iniziativa della manifestazione religiosa (alla quarta edizione) è del Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria e dal Centro di Giustizia Minorile di Napoli. Partirà, alle ore 10, nel Piazzale “San Giovanni XXIII” della cittadella mariana. Gli ospiti "reclusi" del Santuario si recheranno, poi, in processione in Basilica, dove parteciperanno alla Santa Messa, presieduta da Monsignor Cascio, dopo essere stati accolti dall’Arcivescovo di Pompei Tommaso Caputo.
Alla cerimonia saranno presenti anche i cappellani (tra i quali il pompeiano don Giovanni Russo, vice parroco del Santissimo Salvatore) sempre vicini ai detenuti e insieme al delegato della conferenza episcopale alle carceri vicini alla preghiera e alle speranze dei carcerati, le guardie carcerarie e i volontari.