Ruota panoramica sì, ruota panoramica no. Alla fine è toccato al ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, chiudere la querelle sentenziando: “Quella ruota non s’ha da fare”. Praticamente tutti hanno detto la loro a proposito della ruota panoramica che doveva essere montata, stando allo “estemporaneo” annuncio di una testata nazionale, l’8 maggio prossimo, per una durata presumibile di quattro mesi, in uno spazio commerciale sito a 50 metri dal Parco Archeologico di Pompei (Porta di Stabia). Si tratta di una ruota di 60 metri di altezza che sarebbe stata montata a valle del Parco. Pertanto avrebbe immerso i “navigatori” in un panorama mozzafiato senza coprirlo agli occhi dei turisti che passeggiano lungo via Plinio, come invece fa una palazzina di 3 piani costruita per ospitare il personale tecnico e amministrativo del Parco Archeologico, eretta al posto delle officine “falegnami e fabbri” che però si limitavano ad occupare il piano terra senza dare “fastidio” al paesaggio.
Lunedì 18 marzo scorso, in consiglio comunale, è stato tenuto un vivace dibattito su un atteggiamento “inconsueto” tenuto dal sindaco Pietro Amitrano. Riguarda l’iniziativa di scrivere una lettera di apprezzamento sul piano turistico dell’iniziativa della ruota panoramica, già sperimentata positivamente a Salerno (territorio del suo tutor politico Vincenzo De Luca). Lettera che ha creato un giallo perché è entrata inspiegabilmente nel dossier della pratica al vaglio della commissione ambientale. “Si tratta di una considerazione assolutamente personale sulle ricadute turistiche ed economiche che un’attrazione del genere assicurerebbe a Pompei - ha spiegato Amitrano -. L’idea piaceva a questa Amministrazione, ma non significava certo un via libera alla pratica”.
E’ vero. Ma resta il fatto che un atteggiamento come quello tenuto dal sindaco di Pompei è da considerarsi anomalo perché tendente ad esercitare oggettivamente pressione per l’accoglimento di un’autorizzazione che riguarda interessi privati. La pratica in questione a nome di Orazzo Rachele riguarda l’autorizzazione paesaggistica, preventiva per la realizzazione temporanea della ruota panoramica. All’esame della pratica del 21 marzo della Commissione Locale per il Paesaggio del Comune di Pompei è saltata subito agli occhi la carenza di documentazione contestualmente richiesta. I tecnici tedeschi della "Iesse International Strategies" dell’imprenditore Hendrik Boos, artefici del progetto "Wheel of Pompei" riguardante la ruota panoramica, sono arrivati a Palazzo de Fusco per spiegare di persona il loro progetto ad Amitrano, “immortalando” lo storico incontro in una foto di gruppo, pubblicata sui social insieme all’annuncio che l’8 maggio sarebbe stato aperto il cantiere di montaggio della ruota. Notizia annunciata da parte della stampa, nonostante la sospensione della pratica. Alla fine la “favola” della ruota si è conclusa con un flop come è oramai di moda a Pompei, perché il ministro Bonisoli ha dichiarato: "Non se ne parla proprio. Ai nostri uffici non è arrivato nulla, se arrivasse lo rispediremmo al mittente". Gelando quanti si erano entusiasmati per l’iniziativa: imprenditori tedeschi, amministratori pompeiani e politici della Regione Campania. “Rimango attonito e negativamente sorpreso nell’apprendere, da alcuni quotidiani, addirittura una data di apertura dell’impianto e una serie di dettagli sulla durata dell’installazione sul nostro territorio di questa Ruota Panoramica - tenta di salvarsi in zona Cesarini il sindaco Amitrano -. Si tratta di forzature giornalistiche inopportune e tecnicamente improponibili”. Incalza, abbandonando l’entusiasmo che aveva coltivato. Intanto è il caso di ricordare che chi è interessato ad ammirare la città degli Scavi dall'alto può farlo sempre: salendo in ascensore sul campanile del Santuario della Beata Vergine del Rosario: 82 metri di altezza. Dal suo terrazzo si dominano non solo il perimetro di scavo, con strade, botteghe, piazze, edifici pubblici e ville private ma anche la valle del Sarno, il golfo di Napoli e il Vesuvio.