Oggi il sindaco di Pompei, Pietro Amitrano, ha partecipato al voto necessario per sopperire alla mancanza di 10 consiglieri (decaduti o dimissionari) del Distretto Idrico Sarnese Vesuviano. Tanto si è appurato nell’ambito della maggioranza amministrativa. Le elezioni che sono state tenute hanno rappresentato un vero e proprio referendum necessario a superare sul piano istituzionale le inefficienze della Gori, perché si è trattato di eleggere i sostituti del consiglio di distretto che deliberano per il ritorno dell’acqua pubblica a Pompei come negli altri Comuni vesuviani, rispettando la volontà popolare che si è espressa col referendum del 2011 senza vederne successivamente l’applicazione concreta con tariffe economiche e popolari per le famiglie e i consumatori a causa dei forti interessi privati in gioco.
Ora Amitrano, che precedentemente non aveva partecipato, come invece avevano fatto molti altri sindaci campani, alla sottoscrizione di liste 'Comuni per l'acqua pubblica', sulla base della pressione popolare ha probabilmente rivisto la sua posizione che prima era apparsa incerta, nonostante ci sia stata la possibilità di verificare a Napoli, dove l’acqua pubblica è una realtà operativa, grazie all’amministrazione de Magistris, il pagamento di bollette mensili del consumo idrico che ammontano a cifre che spesso non superano i 10 euro.
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