Tanto rumore per nulla, è proprio il caso di dirlo a proposito della preoccupazione che è scattata al comune di Pompei a causa di una frase scritta per scherzo su una busta contenente solo un biglietto di auguri ed un libro di poesie. Invece per alcune ore si è temuto che fosse arrivato un pacco con materiale esplosivo indirizzato al docente universitario di archeologia (in pensione) presidente della Fondazione culturale Maiuri che è ospitata nel Palazzo del Municipio (Palazzo d Fusco).
Difatti, tra la corrispondenza odierna pervenuta al corriere del Comune, è stata notata una busta sospetta che ha fatto scattare l’allarme con avviso alla Polizia di Stato e al magistrato di turno presso il Tribunale di Torre Annunziata. A destare il sospetto è stata una busta imbottita del tipo sac-ball che ne conteneva un’altra dov’era scritta la frase “Non aprire prima di Natale altrimenti esplode”. Frase presa evidentemente troppo sul serio dagli addetti ai lavori dello smistamento della corrispondenza indirizzata al Comune di Pompei, che hanno lanciato immediatamente l’allarme che ha messo in moto tutta la macchina della sicurezza, con il movimento e la tensione che lasciamo immaginare ai lettori.
Già la busta doveva per se stessa rassicurare perché, tra l’altro, portava scritto all’esterno il nome di un mittente conosciuto come amico dall’archeologo Pappalardo, che interpellato a riguardo aveva tranquillizzato gli interlocutori della Casa Comunale anche se, a quel punto, la macchina della sicurezza si era già messa in moto.
Risultato finale, quando sono arrivati al Palazzo De Fusco gli artificieri della Polizia di Stato., verso le ore 18.40 di oggi (20 dicembre) hanno accertano che la busta conteneva semplicemente un libro di poesie ed un biglietto di auguri natalizi.
Ora c’è chi parla al Comune di denunciare per procurato allarme l’autore (anzi l’autrice) del gesto amichevole che ha procurato inconsapevolmente il panico, anche se di regola le bombe le spediscono ai politici difficilmente agli intellettuali.
In conclusione uno scherzoso pensiero di auguri ad un amico con una formula fuori dall’ordinario ha messo in agitazione la Casa municipale, fortunatamente senza conseguenze. Anzi con una risata finale.