Dopo Priapo, affrescato nell’atto di pesare l’enorme membro sulla bilancia, dentro una pregiata dimora su via del Vesuvio nella Pompei antica, emerso nel corso della messa in sicurezza dei versanti della Regio V che vi si affacciano, i nuovi scavi che delimitano i 22 ettari dell’area non scavata con 3 km di fronti, hanno visto riaffiorare una nuova immagine femminile in un amplesso “scandaloso” con un cigno che incarna Padre Giove sceso sulla terra per congiungersi alla bella di turno.
Il profilo di Leda si aggiunge (secondo il comunicato del Parco Archeologico) ai raffinati volti di donna dipinti in medaglioni di alcuni ambienti lungo via del Vesuvio e alla figura di Venere e Adone dalla casa con giardino. E' l'ultima eccezionale scoperta fatta nel sito archeologico: un quadro murale raffigurante il mito di Leda e il cigno in un cubicolo (stanza da letto) di una casa. L’ambiente del dipinto è sito accanto al corridoio di ingresso, proprio a lato dell’affresco del Priapo, analogo a quello della vicina Casa dei Vettii. Non c’è dubbio che è stata scavata la casa di un amante di “storie hard”. Difatti la scena ritrovata sulla parete emana una forte sensualità nel congiungimento tra Giove, trasformatosi in cigno, e Leda, moglie di Tindaro re di Sparta. Dal doppio amplesso, prima con Giove e poi con Tindaro, nasceranno i gemelli Castore e Polluce (i Dioscuri), Elena - futura moglie di Menelao re di Sparta e causa della guerra di Troia - e Clitennestra, poi sposa (e assassina) di Agamennone re di Argo e fratello di Menelao.
A Pompei l’episodio di Giove e Leda è ritratto in varie domus, con diverse iconografie ma nessuna di esse è esplicita come quella ritrovata che presuppone un committente “esigente” in materia, per cui la casa scavata potrebbe essere soprannominata la “Casa dell’Erote” (considerando anche Priapo col suo enorme membro). Tra le varie rappresentazioni di Leda e il Cigno si ricordano quelle del Citarista, della Venere in conchiglia, della Regina Margherita, di Meleagro, dei Capitelli Colorati o di Arianna, della Caccia Antica, di Fabio Rufo, della Fontana d’Amore, e forse anche nelle case di L. Rapinasius Optatus e degli Amorini Dorati. Il mito di Leda e il cigno compare anche in affreschi staccati di Ercolano e di Villa Arianna a Stabia, oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e, a conferma della popolarità del soggetto, su uno specchio d’argento del tesoro di Boscoreale oggi al Louvre.
Per essere sempre aggiornato clicca "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook