“Fa male al cuore vedere tante vecchiette costrette a seguire la Santa Messa al vento e alla pioggia”. Lo sfogo di don Giuseppe Longarini descrive in maniera efficace il degrado estremo della chiesa nel cimitero di Pompei, chiusa per inagibilità tanto che la celebrazione eucaristica ad Ognissanti si è svolta sotto un gazebo sistemato nello spazio antistante mentre a causa del peggioramento delle condizioni climatiche il giorno successivo (commemorazione dei defunti) non è stata per niente celebrata.
“Molti frequentatori assidui del cimitero mi chiedono di celebrare la Messa la domenica. Ma dove?”. Sensibile alla problematica, anche perché contattata da molte famiglie pompeiane, l’assessora Raffaela Di Martino si è impegnata ad accantonare una cifra in bilancio, con l’intenzione di mettere in sicurezza quel luogo di culto nel corso del 2019. Ma è stato costretto a smentirla (almeno parzialmente) il consigliere comunale Giuseppe La Marca (della sua stessa componente politica) perché ha spiegato che quei pochi soldi accantonati, oltre che insufficienti all’iniziativa auspicata dalla Di Martino, servono per altre opere di messa in sicurezza nel cimitero, dove i pompeiani che vanno a visitare i sepolcri dei loro defunti rischiano d’incorrere in qualche incidente (come del resto è già capitato).
“Per mettere in sicurezza la chiesa nel cimitero di Pompei sarebbe necessario avere la disponibilità di un milione di euro. Cifra che non è nelle possibilità attuali del Comune di Pompei - ha spiegato La Marca -. Mentre le poche risorse disponibili sono necessarie per opere urgenti". Il degrado del cimitero di Pompei non ha, quindi, prospettive brevi di superamento. Unica iniziativa che va avanti, anche se a rilento, è quella relativa alla costruzione di loculi in forma privata per la quale a breve dovrebbe essere conferito d’appalto.
(Don Giuseppe Longarini)
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