Prefabbricati in piazza Falcone e Borsellino a Pompei, dove il piano di protezione civile prevede il punto di raduno in caso di calamità naturali come terremoto e/o eruzione del Vesuvio. E' questa la proposta che è partita nella riunione della sesta commissione consiliare presieduta dal consigliere comunale Pasquale Caravetta, nell’ambito delle azioni da produrre e le iniziative da programmare con il finanziamento regionale che dovrebbe arrivare.
Nella speranza che la Regione Campania non bocci anche questo progetto (oramai in dirittura d’arrivo) che prevede il finanziamento di interventi mirati volti a disciplinare la fuga organizzata in caso di calamità naturali diverse, anche se quella più temuta dalla popolazione vesuviana deriva dai riscontri ad horas che dipendono dal continuo monitoraggio del vulcano attivo più pericoloso del pianeta, dal momento che è dotato di un bacino residenziale di circa 500 mila abitanti in una zona densamente abitata, dove le vie di fuga sono poche è c’è un elevato tasso di abusivismo edilizio che rende complicato ogni forma di prevenzione.
Nel senso che un’eventuale allerta della popolazione a bollino rosso deve necessariamente essere fornita con congruo anticipo per rendere praticabile un piano di fuga che contempla appunto piazza Falcone e Borsellino come punto di raccolta della popolazione pompeiana che dovrebbe spostarsi dall’area di pericolo e, successivamente, migrare (in via provvisoria) verso la Sardegna.
Nella stessa piazza Falcone e Borsellino ora Caravetta e compagni propongono di allestire strutture prefabbricate per accogliere gli eventuali profughi ed organizzare uffici amministrativi e d’accoglienza.
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