Luci ed ombre sulla gestione amministrativa di Pompei, targata Pietro Amitrano, risentono necessariamente dei riflessi della qualità e del costo del servizio di nettezza urbana che ad alcuni appare non soddisfacente specie nelle contrade di periferia. A parte queste considerazioni, restano da valutare i riflessi negativi sull’immagine di Pompei dell’ultima fase del contratto d’appalto della società attualmente in carica, la cui gestione è stata commissariata dalla Prefettura di Napoli a causa di riscontri positivi acquisiti in materia di accertamenti antimafia.
Un recente notizia riguarda il contenzioso nato sulla base di una motivata richiesta da parte della medesimaditta della cifra di un milione e 300mila euro. Richiesta basata in gran parte sui maggiori oneri che sarebbero stati sostenuti a causa di diversi motivi tra i quali viene annoverato il cattivo funzionamento dei veicoli industriali (di proprietà del Comune di Pompei). Mezzi che sarebbero vecchi ed obsoleti comportando, di conseguenza, rilevanti costi di manutenzione.
La strategia della maggioranza consiliare, illustrata nell’ultima commissione, consisterebbe a questo punto nel chiudere il contenzioso con un compromesso, che comporterebbe un notevole taglio alla richiesta di partenza della ditta appaltante, e lavorare piuttosto alla formulazione del quadro generale della prossima gara d’appalto, cercando di far tesoro dell’esperienza di questi ultimi anni, a partire dalla proprietà dei mezzi industriali che conviene (alla resa dei conti) assegnare alla ditta vincitrice, tra gli elementi basilari del nuovo bando, che dovrebbe essere emanato nel corso del prossimo autunno, considerato che il contratto con la società Igiene Urbana si conclude nel mese di luglio 2019.
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