«Abbiamo appena trovato anche il teschio, perfettamente conservato e con la bocca spalancata in modo impressionante». L'annuncio è del direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna. Cosa che «ci fa pensare - ha proseguito - che il pover'uomo abbia avuto una morte veramente orribile».
Effettivamente quel teschio ha trasportato nel tempo l’espressione di una morte tremenda e dolorosa. Qualche settimana fa, all'angolo di Vicolo dei Balconi, fu rinvenuto lo scheletro spezzato (senza testa) di quello che è stato definito "l'ultimo fuggiasco". Il reperto è stato portato ora in laboratorio, dove gli esperti del team di scavo lo stanno esaminando.
«Uno studio - aggiunge Osanna - è ancora in corso sullo scheletro che risulta avere delle costole schiacciate, vogliamo capire se sono i segni di contusioni». E’ chiaro che dai risultati degli esami su quei resti ossei si possono avanzare ipotesi sulle traversie del fuggiasco nell’estremo tentativo di scampare alla morte durante l'eruzione del Vesuvio del 79 d. C..
«Non è morto per choc termico o per il masso che gli è caduto addosso, ma per soffocamento», ha evidenziato ancora Osanna. E’ questa l’ultima rivelazione del direttore, che sottolinea i continui e interessanti sviluppi degli scavi in corso nell'area archeologica, in particolare nella Regio V.
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