L’Azienda di Soggiorno e Turismo di Pompei cerca casa. Deve abbandonare la storica sede di via Sacra da cui sono partite iniziative d’accoglienza, dello spettacolo e della cultura che hanno fatto la storia del turismo a Pompei, dal momento che la stessa azienda regionale provvedeva alla creazione di un “pacchetto” ed allo studio dei flussi che mano a mano hanno perso importanza e considerazione, in parallelo con il minor peso che l’attività di promozione del turismo sul territorio vesuviano ha assunto nelle politiche regionali.
Attualmente corre voce che il Santuario di Pompei, proprietario dell’immobile che ospita l’AST, ne richiede la disponibilità, che dal canto suo la Regione Campania sarebbe ben disposta a concedere, cercando altrove (in primis bussando al portone di Palazzo de Fusco) per la richiesta di ospitalità dei nove funzionari rimasti in servizio, tra i quali la metà dovrebbe andare in pensione l’anno venturo.
In pratica resterebbero attivi (e si dovrebbe sistemare) il servizio informazioni, che ha bisogno di sportelli aperti al pubblico, possibilmente nella piazza centrale e comunque nel centro storico di Pompei, e il servizio statistica, che raccoglie i dati sulle presenze alberghiere ed i flussi turistici a Pompei. I locali di via Sacra (a fronte strada) sono richiesti dalla Polizia di Stato che già occupa primo e secondo piano dello stabile. Giusto per ricordare, tra le attività degli anni passati, svolte dal personale dell’Azienda di Soggiorno Turismo di Pompei, figurava l’apertura e l’accoglienza del Museo Vesuviano e della casa del Beato Bartolo Longo (entrambi nel villino in cui il Beato risiedette per anni). Anche queste due strutture sono state chiuse dal Santuario di Pompei quando è venuta a mancare l’assistenza della Regione Campania.
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