A cura della Redazione

Per la sua prima visita istituzionale, dopo il conferimento dell’incarico, il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Albero Bonisoli, ha optato per un sopralluogo alle attività del cantiere di scavo e di messa in sicurezza della Regio V del Parco Archeologico di Pompei. Per l'esponente del Governo di Giuseppe Conte gli Scavi di Pompei sono una metafora del nostro patrimonio culturale. «Dimostrano quanto produciamo una volta che riusciamo a fare sistema - ha dichiarato replicando all’intervento del direttore generale del Parco, Massimo Osanna, e del collega a capo del Grande Progetto Pompei, Mauro Cipolletta -. Dobbiamo esserne orgogliosi». Ha concluso Bonisoli, spiegando che l’attenzione al patrimonio culturale rappresenta una delle priorità del nuovo Governo che vede in Pompei un luogo di eccellenza che offre prove di esemplari capacità di fruizione e valorizzazione che non sono meri strumenti di profitto anche se contribuiscono allo sviluppo dell’occupazione e alla valorizzazione delle numerose professionalità che esprime il nostro Paese. «A Pompei, grazie alla coesione, sta succedendo qualche cosa di positivo che vorremmo trasferire in altre parti d'Italia». E’ l’opinione di Bonisoli, che poi aggiunge: «Mi piace definirmi un lavoratore della cultura», spiegando che considera colleghi non solo i funzionari degli Enti pubblici ai vari livelli del settore cultura ma anche gli imprenditori privati dell’indotto che negli scavi archeologici vesuviani operano per la loro valorizzazione.

La prima novità che ha attirato l’attenzione delle Autorità e degli operatori della comunicazione sono state le iscrizioni elettorali, ad angolo, rinvenute in perfetto stato di conservazione sul lato Nord Ovest del cantiere. La prima iscrizione, sulla parete ad est, recita: “Vi prego di eleggere Elvio Sabino, degno dello stato, uno buono”. La seconda iscrizione esorta: “Lucio Albucio Edile”. La famiglia degli Albucii era probabilmente proprietaria della vicina Casa delle Nozza d’Argento. Le iscrizioni elettorali erano state eseguite su uno strato di pittura bianco, probabilmente per cancellare le iscrizioni precedenti.

Lo stato di avanzamento dei lavori di scavo mette in evidenza reperti di diversa natura e configurazione allo studio di un team di esperti multidisciplinari. Un elemento interessante riguarda la stratificazione del materiale eruttivo. Altro elemento riguarda i segni di scavi precedenti (sia di natura privata che pubblica) a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, che hanno lasciato nel sottosuolo antefisse, decorazioni fittili, frammenti di stucchi ed affreschi e di terracotta, mentre altre scoperte recenti riguardano vicoli e nuovi spazi affrescati ed un prezioso candelabro rinvenuto in nuovi ambienti della Casa di Giove (in parte scavata nell’800) in cui emerge una fossa cunicolare da cui si dipartono altri cunicoli.

Gli ultimi rinvenimenti (tra cui li colonnato antistante al giardino) si sommano a dipinti dai vividi colori della domus dei Delfini (con un affresco di quarto stile), il vicolo dei Balconi, il giardino con i calchi delle radici degli alberi insieme a numerosi frammenti ed oggetti di vita quotidiana, recuperati nei diversi ambienti finora scavati. I nuovi affreschi e le iscrizioni elettorali sono la novità assoluta. Le indagini di laboratorio sono attualmente orientate alla scoperta dello scheletro spezzato in due di una vittima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d. C.. Uno scheletro scavato all’incrocio tra il Vicolo delle Nozze d’Argento e quello dei Balconi. Dalle prime osservazioni del team di esperti interessati al progetto, si tratterebbe di un 30enne in fuga che si sarebbe arrampicato su una spessa coltre di lapilli. Il suo scheletro era all’altezza del primo piano di un edificio del vicolo. il flusso piroclastico avrebbe trascinato un imponente blocco in pietra colpendolo al torace ne avrebbe schiacciato capo e petto in una quota più bassa rispetto agli arti inferiori che non sono stati ancora trovati per cui non è stato possibile ricostruire la salma in un calco di gesso col “metodo Fiorelli".

Ad accompagnare Bonisoli, anche Virginia La Mura e Paola Nugnes, senatrici M5S e componenti della Commissione Ambiente, che insieme a Luigi Gallo prenderanno parte al tavolo del “Distretto della Grande Bellezza” della buffer zone Unesco "Pompei, Ercolano e Oplonti".

«Questa terra ha bisogno di un progetto di turismo diffuso ed ecocompatibile - sottolinea il deputato Gallo -. Dalle prime parole del ministro emerge una chiara convergenza rispetto alle nostre indicazioni per la buffer zone. Mi fa piacere che il ministro abbia ricordato che la cultura ha bisogno di più risorse, più assunzioni e di una pianificazione strategica». «Da pompeiana - ha commentato la senatrice Virginia La Mura - sono fiera che il nostro ministro della Cultura abbia scelto Pompei per la sua prima visita pubblica. E’ un dato importante per il futuro della Campania e del Sud. Lavoreremo non solo per la valorizzazione di questo sito ma soprattutto per la sua tutela».

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