Le guide turistiche della Campania hanno indetto una manifestazione di protesta il 19 giugno davanti agli Scavi di Pompei a partire dalle ore 9. Potrebbe darsi che una delegazione della categoria chieda di essere ricevuta dal ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Alberto Bonisoli, che domani presenzierà alla conferenza stampa sulle nuove scoperte alla Regio V.
I “ciceroni” protestano contro l’abusivismo. Vale a dire quella che definiscono in un loro comunicato «la paradossale situazione di crisi della categoria in cui versano a causa di scelte sbagliate, compiute da politici, nazionali e internazionali, e da inadeguati funzionari, che invece di valorizzare una figura motrice dell’economia turistica italiana hanno contribuito a dequalificarla».
«Ora basta! - afferma Pietro Melziade, presidente dell’Associazione Guide Turistiche Campania -. Il fenomeno dell’abusivismo, della competizione sleale, dell’assenza di una regolamentazione di accesso alla professione, della disciplina sui siti da proteggere rappresentano per l’Associazione un punto su cui urgentemente avere risposte».
Allo stato dei fatti mancherebbe ogni normativa che assicuri professionalità e competenza da parte degli addetti al settore mentre non sarebbero neppure state dettate nuove regole per l’accesso a questa professione. Ancora oggi, dopo cinque anni, alcune Regioni continuano a realizzare esami abilitanti alla professione di guida turistica che verificano le competenze solo su ambito regionale ma con effetto nazionale. Di contro, non esiste l’accertamento condiviso a livello nazionale di una competenza minima nel rilascio del tesserino di abilitazione.
«La legge del 2013 si è limitata a stabilire la portata nazionale del titolo, ma non ha riformato la disciplina che regola le modalità di conseguimento dell’abilitazione - prosegue Melziade -. Manca qualsiasi norma che stabilisca i principi fondamentali della materia che, trattandosi di professione, solo la legge statale può porre. Le Regioni non possono stabilire le nuove modalità di conseguimento del titolo (nazionale) di guida turistica. Le conseguenze di tutto ciò sono sotto gli occhi di tutti - continua Melziade -. Una qualità inferiore dei servizi offerti, un aumento delle prestazioni a nero e della concorrenza sleale che si manifesta in un vero e proprio "abusivismo incontrollato", Da tutto questo nasce una protesta che ha un obiettivo preciso: chiediamo controlli seri e costanti da parte del Ministero che deve dare risposte concrete alla categoria».
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