L’iniziativa del Museo Archeologico di Napoli di mettere in campo uno straordinario inventario dei depositi per proporre innovativi itinerari espositivi di reperti, crea attese di nuove conoscenze anche a Pompei dal momento che i tesori del MANN sono costituiti proprio da "oggetti" prelevati dalla città antica nel corso di un secolo e più di indagini sulla collina vesuviana che ancora ospita i resti della città sepolta da ceneri e lapilli dell’eruzione del 79 d. C..
Mercoledì 23 maggio, alle 10.30, presso la Fonderia Nolana Del Giudice (in zona ASI a Nola), si darà luogo ad un progetto emozionante che riguarda l’archeologia di Pompei. Presso l’officina si svolgeranno le operazioni di fusione e realizzazione di un elmo da parata di un gladiatore secutor, identico a quello ritrovato a Pompei ed oggi custodito al MANN.
L’evento non soltanto sarà il frutto di un’approfondita ricerca scientifica, volta a ricostruire la vita, i costumi e le attività dell’antica Roma, ma rappresenterà l’occasione per dare un’anteprima atipica e suggestiva al progetto “Alla scoperta dei tesori del MANN”, un percorso, realizzato con la direzione scientifica di Luigia Melillo (responsabile laboratori di restauro ed Ufficio Relazioni Internazionali del Museo Archeologico Nazionale di Napoli), che ha previsto un’indagine preliminare nei depositi del Museo per costruire nuovi itinerari espositivi che, da giugno in poi, arricchiranno le collezioni museali con l’esposizione di reperti poco conosciuti o addirittura mai esposti al pubblico.
Saranno proprio il direttore del MANN, Paolo Giulierini, e la dottoressa Melillo che, alla Fonderia Nolana Del Giudice, accoglieranno i giornalisti per immergersi nelle magiche atmosfere di una moderna fonderia artistica, chiamata a realizzare un elmo come fossimo nella Roma (o Pompei) di duemila anni fa.
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