«Sindaco, non si deve far condizionare dai "bravi" della maggioranza». E’ il monito che ha rivolto a Pietro Amitrano e alla coalizione che lo sostiene dalla consigliera d'opposzione Andreina Esposito. La sua invettiva arriva a coronamento di una filippica nella quale la pediatra ha tracciato con fierezza un quadro devastante di Pompei, che è sotto gli occhi di tutti anche se si possono avere opinioni diverse riguardo ai motivi.
La dottoressa Esposito ha ricordato ad Amitrano, che ha definito «persona perbene» (apprezzamento che nel vocabolario politico può nascondere svariati significati) l’avversario politico. Gli ha ricordato che lei ed i suoi tre colleghi capigruppo di minoranza hanno dato il loro consenso al suo programma amministrativo e che a 7 mesi del suo mandato sono testimoni di un bilancio fallimentare «perché la politica con la P maiuscola non è ancora passata».
La Esposito argomenta col dato che su 52 delibere votate in Consiglio, 23 riguardano debiti fuori bilancio mentre il resto sono adempimenti di legge o misure esecutive. In conclusione, non risulterebbe varato alcun provvedimento a beneficio della vivibilità e dell’economia a Pompei. Passa quindi (Esposito) ad esaminare uno per uno i nodi politici, a partire dal dissesto stradale che oramai è diventato a Pompei argomento di barzellette e vignette umoristiche, per passare alla situazione di degrado delle scuole, alla intempestività dei provvedimenti, alla disorganizzazione e carenza del personale municipale per poi proseguire con tematiche cancrenose (Aspide, cimitero e ambiente).
Dopo Esposito, hanno proseguito gli interventi gli altri tre consiglieri comunali che, con argomentazioni diverse, hanno proseguito il rosario di recriminazione sull’attività amministrativa di Pompei. Lo hanno fatto, tutti e tre, dopo aver dichiarato anche loro che «il sindaco è una persona perbene». Un apprezzamento che a questo punto è suonato quasi un’ironia, perché subito dopo è stato dipinto un quadro amministrativo in cui il massimo responsabile non fa praticamente niente e nei pochi provvedimenti che ha preso (come tassa di soggiorno) ha commesso errori politici.
E’ partito Conforti che ha commentato gli annunci fatti sulla stampa senza fondamento, che lui ha definito “bufale di regime”. Ha proseguito Robetti sulla problematica dell’ufficio tecnico, praticamente fermo nei suoi due settori di competenza, il cui dirigente a tempo determinato è attualmente in ferie mentre nessuno è all’altezza di sostituirlo.
Amato La Mura ha commentato il grave stato d’illegalità in cui opererebbe, a suo dire. la società New Ecology, riguardo la gestione dei rifiuti. «Se ne sta occupando la prefettura», ha detto La Mura annunciando, dati alla mano, il peggioramento del servizio mentre incomberebbe nelle decisioni della società appaltatrice un personaggio forte della politica di cui non è stato fatto il nome. Anche in questi casi citati, è stata lamentata la completa assenza di orientamenti da parte della dirigenza politica ed amministrativa di Pompei.
E la maggioranza? Ha avuto il merito, a partire dal presidente del Consiglio comunale, Franco Gallo, di lasciar sfogare i “quattro terribili moschettieri” per tutto il tempo che hanno ritenuto opportuno, senza interromperli. I consiglieri di maggioranza sono rimasti silenti ad ascoltare. Solo Bartolo Martire ha sbottato alla fine: «Avete detto un sacco di fesserie». Una battuta efficace ma pur sempre una battuta, perché il quadro tracciato è oggettivamente veritiero anche se, come vale sempre in politica, se ne può dare una diversa interpretazione riguardo alle cause ed alla validità dei provvedimenti adottati.
Il 4 marzo si vota per le Politiche. Sarà, come ha detto Andreina Esposito, un’occasione (leggendo i risultati del Partito Democratico) per verificare il livello di gradimento dell’elettorato su questi 7 mesi targati Amitrano.
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