Finalmente Pompei risorge: dopo le drammatiche notizie dei crolli nei preziosissimi scavi, ieri mattina in occasione dell'Anno Europeo del Patrimonio culturale 2018, è stato inaugurato il percorso “Pompei per tutti”, realizzato nell'ambito del Grande Progetto Pompei e cofinanziato dall'Unione Europea, finalizzato a consentire a chiunque - disabili, donne con passeggini e anziani - la piena fruibilità del patrimonio archeologico.
L'invito partito dal Direttore del Parco Archeologico, Massimo Osanna, è stato accolto da tutti. A saggiare i nuovi percorsi c'erano la Consigliera del Ministero dei Beni Culturali, Cristina Loglio, l'architetto artefice del piano di accessibilità, Maria Grazia Filetici, il Prof. Pete Kercher, strategic design & communications for all Europe; il Sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, altri rappresentanti del territorio e i rappresentanti dei Gruppi sportivi Paralimpici della Difesa e delle Fiamme Gialle.
E' stato sperimentato anche il sistema di braccialetti chiamati “Con me”: indossato dalla persona che ne ha necessità, attraverso un'identità elettronica, invia segnali a un server centrale che li elabora, per la salvaguardia e la sicurezza dei visitatori.
Il percorso accessibile ha inizio con una rampa abbastanza dolce che immette sulla famosa Via dell'Abbondanza, resa fruibile dalle carrozzine perché realizzata in battuti di cocciopesto (materia antica con la quale si facevano strade e si rivestivano vasche) che la rendono stabile e armonica con il contesto. Di qui l'accesso attraverso diverse rampe metalliche, a volte un po' ripide e pertanto piuttosto impegnative per le persone in sedia a rotelle con i rispettivi accompagnatori, in varie case, porte, edifici, conservati in maniera egregia grazie ai recenti lavori di restauro. Lungo il cammino è tangibile l'enorme sforzo effettuato per la risoluzione degli ostacoli nel rispetto della conservazione dell'importantissimo patrimonio archeologico: strutture non invasive sono appoggiate su quelle antiche come nel caso degli elementi in acciaio, sagomati intorno ai massi, che hanno reso continuo l’attraversamento colmando i vuoti tra i blocchi in pietra.
Tuttavia lo stesso sovrintendente Osanna, pur sottolineando le grandi difficoltà e l'impegno profuso da una equipe di esperti altamente qualificati per garantire l'accesso a tutti questi luoghi di estrema bellezza i, ha riconosciuto che ancora sono presenti ostacoli e barriere e si è detto disponibile ad accogliere proposte e suggerimenti.
Mi permetto allora di dire la mia, in quanto parte in causa: oltre a livellare molti punti sconnessi (opere che sembrano di abbastanza facile realizzazione) inviterei “gli addetti ai lavori” a percorrere gli itinerari proprio con i disabili comuni, in modo da verificare e riconoscere “de visu” i restanti impedimenti. E' l'unica condizione per rendere ottimale questo progetto, senza trascurare l'area di via Plinio antistante gli scavi, ancora gravata da numerose barriere architettoniche.
A completamento di una giornata memorabile per Pompei e per tutti coloro che vivono una condizione transitoria o permanente di disabilità, si è aggiunta la chicca fornitami dal sindaco di Torre Annunziata, riguardante la realizzazione di un ascensore per l'accesso agli Scavi di Oplonti, anch'essi parte del Grande Progetto Pompei.
Ma di questa nuova bella iniziativa parleremo in seguito.
Sono felice che finalmente il tema dell'accessibilità e dell'inclusione sia diventato un'esigenza indifferibile, sinonimo di civiltà e progresso. Un paese con un patrimonio culturale e archeologico come il nostro deve essere goduto e apprezzato da tutti.
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