La Polizia andò ad arrestarlo per estorsione, ma lui aveva droga in casa: condannato anche per spaccio.
Aniello Cirillo, 43 anni, pregiudicato di Pompei, è stato condannato ieri a 5 anni e 4 mesi di reclusione. In carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso, nel corso del blitz, i poliziotti - in una cantina in uso a Cirillo - trovarono 13 grammi di cocaina e 7 grammi di hashish. Per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, dunque, è stato giudicato con rito abbreviato dal gip Giovanni de Angelis del tribunale di Torre Annunziata. La richiesta del pm era stata pesantissima (7 anni e 8 mesi) ma, assistito dagli avvocati Gennaro De Gennaro e Antonio Iorio, la pena inflitta è stata inferiore.
Cirillo, nel frattempo, è detenuto ancora per altri reati. In estate, gli agenti della Polizia del commissariato Pompei hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti suoi, del figlio Angelo Cirillo, 22 anni, e di Valerio Varone, 39 anni, tutti ritenuti responsabili in concorso del reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Ad agosto avrebbero preteso il pizzo da un imprenditore della zona di Pompei chiedendogli un «regalo per i carcerati» del gruppo di Dario Federico di 3mila euro, con le tre rate da versare in occasione delle feste di Ferragosto, Natale e Pasqua.
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