Il giudice di Torre Annunziata ha oggi sentenziato per direttissima l’arresto con custodia cautelare in carcere per Alessandro Di Maio, trovato in possesso di 30 grammi di marijuana. Dagli accertamenti dei carabinieri della Stazione di Pompei, comandata dal maresciallo capo Tommaso Canino, è emerso che l’uomo spacciava dalla finestra sua abitazione (quindi senza allontanarsene) sita in via Gesuiti (area sud di Pompei).
Di Maio ha allestito nell'appartamento un piccolo laboratorio chimico (fornito di bilancino di precisione) per confezionare in dosi la droga. Aveva inoltre un meccanismo di sicurezza (con illuminazione) alla finestra-botteghino di smercio della casa in via Gesuiti, cui si trovava ristretto agli arresti domiciliari per precedenti reati (scippo e spaccio di stupefacenti).
La finestra del bagno di casa affacciava sulla strada, ed era dotata all'esterno di campanello, che suonato dal "cliente di turno" azionava un dispositivo luminoso all’interno dell’abitazione che avvisava così Di Maio. Una trovata ingegnosa, la sua, che gli consentiva di spacciare senza muoversi di casa contravvenendo ai domiciliari.
Di fatto, l'uomo si trovava relegato in casa a causa di uno scippo a danno di un turista commesso a Porta Marina Superiore degli Scavi archeologici di Pompei, mentre era ancora sotto sorveglianza della Polizia di Stato con obbligo di soggiorno.
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